Il botta e risposta tra l'ex sindaco di Agropoli Antonio Domini e il proprietario della casa del guardiano del faro Vico Vicenzi, si arricchisce di una nuova puntata.
Nel merito, se corrispondere il prezzo per l'acquisto di un immobile in assenza di un'apposita delibera di autorizzazione da parte del Consiglio, per giunta ad un soggetto diverso dal proprietario (che ha debitamente trascritto l'atto di compravendita prima della proposizione del giudizio da parte del Comune) è un atto che salvaguarda effettivamente il pubblico interesse, allora Domini è stato un valente amministratore ed io sono disposto a porgergli pubblicamente le mie scuse.
Se però una delibera del genere non esistesse, tenuto conto che quella relativa alla gestione Serra, da lui invocata, non è stata riconosciuta a tal fine idonea dal Consiglio di Stato, perché "meramente programmatica", allora permangono tutte le mie perplessità e le critiche implicitamente rivoltegli.
Quanto al resto, non ho mai creduto che l'interesse privato debba essere ritenuto prevalente su quello pubblico ma, piuttosto, che la legge debba essere osservata dai soggetti pubblici al pari di quelli privati e, di conseguenza, che eventuali atti di eccesso di potere, che traggano il loro fondamento sull'esercizio dell'autorità, non costituiscano un buon esempio anche, e soprattutto - conclude - per le nuove generazioni".