Gli italiani nella giornata di oggi ed in quella di domani (fino alle ore 15.00) sono chiamati alle urne per quattro referendum abrogativi. I risultati sull'affluenza alle urne delle ore 12.00 sono fin ora positivi: in Italia hanno infatti votato l'11,64% degli aventi diritto al voto per i quesiti sulla privatizzazione dell'acqua, l'11,63 per quelli su nucleare e legittimo impedimento. Ad Agropoli, come in gran parte della Provincia di Salerno, l'affluenza è al contrario più bassa rispetto alla media nazionale. Nel comune cilentano, alle ore 12.00, aveva votato l'8,63% degli aventi diritto per i referendum su nucleare e sulla privatizzazione dell'acqua mentre l'8,64% aveva risposto ai quesiti su legittimo impedimento e sulle tariffe del servizio idrico. Affinché il referendum abrogativo sia valido dovranno votare il 50% più uno degli aventi diritto al voto.Per cosa si vota?
Scheda rossa. Viene chiesto al cittadino se vuole abrogare la normativa attuale sul meccanismo di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica ad aziende a capitale misto o pubblico. Abrogare questa norma vorrebbe dire impedire che la gestione del servizio idrico possa essere affidata alle imprese, in modo che il servizio venga gestito esclusivamente attraverso enti di diritto pubblico, con la partecipazione diretta dei cittadini e con le garanzie costituzionali che la pubblica amministrazione deve offrire.
Scheda gialla. Si tratta di abrogazione parziale di norma: viene chiesto al cittadino se si vuole abrogare un comma che permette al gestore del servizio idrico di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, vale a dire intascare il sette per cento dei soldi delle bollette dei cittadini senza essere obbligato a destinarli al miglioramento del servizio idrico.
Scheda grigia. Anche in questo caso si tratta di abrogazione parziale: il referendum intende abrogare una parte di un decreto legge che permette la costruzione di nuove centrali nucleari in Italia.
Scheda verde. Viene chiesto al cittadino di abrogare diversi articoli della legge sul legittimo impedimento, che permette al Presidente del Consiglio e ai ministri di non presentarsi in tribunale in caso di impegni considerati essenziali alle funzioni di governo. Abrogare la norma in vigore vorrebbe dire eguagliare davanti alla legge gli esponenti del governo a tutti i cittadini.
Per esprimere la volontà di abrogare la legge in questione occorrerà votare Sì.