Cronaca

Agropoli, appartamenti dei Marotta: la parola passa alla difesa

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Inchiesta sulle case del clan degli “zingari”: i tre indagati si difendono. Il sindaco Franco Alfieri, difeso dall’avvocato Domenico Antonio D’Alessandro, e la funzionaria comunale Luisa Amatucci, assistita dagli avvocati Alberto Surmonte e Domenico Amatucci, hanno presentato una memoria difensiva. L’altro funzionario indagato, Biagio Motta, difeso dall’avvocato Antonio Zecca, ha deciso di essere sentito dal pm. «Attendiamo la decisione dei pm – afferma il legale Surmonte – il caso potrebbe anche essere spostato al tribunale di Vallo della Lucania per competenza». Un’eventualità che si concretizzerebbe, laddove, venga esclusa l’aggravante del favoreggiamento ad organizzazione mafiosa. Il primo cittadino e i due funzionari sono destinatari di un avviso di conclusione delle indagini notificato nel mese di febbraio per omissione di atti, sottrazione di beni sottoposti a confisca con l’aggravamento del metodo mafioso, a firma del procuratore aggiunto Antonio Centore e del sostituto procuratore dell’Antimafia Valleverdina Cassaniello. I beni confiscati sono quelli della famiglia Marotta. Nel 2008, in particolare il 5 dicembre, gli appartamenti furono sgomberati e consegnati al Comune. Il sindaco Alfieri, secondo l’accusa, “ometteva di sollecitare i funzionari incaricati affinché provvedessero tempestivamente agli adempimenti necessari, al fine di dare concreta attuazione ai provvedimenti di destinazione degli immobili”. I beni confiscati per legge devono essere destinati a fini sociali. Ad Alfieri viene contestato di non “aver chiesto alla polizia municipale o altre forze di accertare che fosse rispettata l’osservanza dei provvedimenti di sgombero degli immobili confiscati e consegnati al Comune, né provvedeva a convocare la giunta comunale al fine di deliberare la destinazione finale dei beni”. Secondo i pm l’atteggiamento sarebbe stato finalizzato a “favorire gli originari proprietari che continuavano indebitamente ad occuparli violando anche gli specifici obblighi di custodia degli immobili sottoposti a confisca antimafia”.

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