Verrà ricordato nella "sua" chiesa, quella di Santa Maria delle Grazie, Don Armando Borrelli, figura storica di Agropoli, sacerdote della parrocchia del centro cittadino per circa 30 anni, scomparso nel 2005. Proprio nella Chiesa di Piazza della Repubblica, è presente una lapide commemorativa fatta installare per volontà dei parenti e di tutta la comunità religiosa. InfoAgropoli vuole ricordare il parroco con due simpatici aneddoti. Il primo risale al 1988 (fonte La Repubblica), il secondo è del 1994 (Corriere della Sera)La Battaglia del Topless - Ermanno Corsi (La Repubblica 9 Agosto 1988) Aspetti contrastanti dell' estate in alcune località dell' Italia meridionale. Se a Ponza c' è l' ordine del sindaco di camminare vestiti regolarmente, ad Agropoli l' assessore al Turismo invita le donne a passeggiare in topless. In entrambi i casi momenti di tensione tra il Comune e i parroci. A Ponza perché era uno spettacolo disdicevole vedere villeggianti camminare per le strade in costume da bagno; ad Agropoli perché l' invito a scoprire i seni accomuna la cittadina a Sodoma e Gomorra. I primi round di questa guerra della morale sono favorevoli ai parroci. Ma il fuoco della tentazione cova sotto le ceneri. Agropoli, considerata la grande porta del turismo verso le zone del Cilento, rischia di diventare, per la chiesa locale, la porta dell' inferno. Il parroco Armando Borrelli, una figura sui sessant' anni, è inferocito contro l' assessore Vincenzo Pepe, avvocato, socialdemocratico, che vuole fare della cittadina la capitale della trasgressione. L' amministratore comunale ha fatto questo ragionamento: Qui, ad Agropoli, ci vuole qualcosa per creare vivacità e movimento. Il turismo attraversa fasi preoccupanti di stanchezza. Che facciamo? Consentiamo che Agropoli diventi una colonia per anziani? No. Bisogna richiamare i giovani, creare un' atmosfera più effervescente. Così l' assessore Pepe, che ha giurato di fare concorrenza alle località più in dove si fa una vita molto trasgressiva, ha un' idea: invitare tutte le ragazze di Agropoli a passeggiare per le strade del centro a seni scoperti. Sarà un grande richiamo. Nessuno resisterà alla tentazione di venire a guardare. La città si riempirà di turisti, le strade di curiosi. Al sindaco e ad alcuni consiglieri comunali che mostrano qualche perplessità, l' assessore del Psdi fa un discorso molto deciso. L' idea del topless cammina e diventa un programma di iniziative. Si incomincerà con una sfilata di fotomodelle. La grande piazza di Vittorio Veneto, tra il mare e le stradine del centro storico, si riempirà di seni nudi. L' invito viene raccolto dall' atelier Black-Mink che promette di presentare una collezione di pellicce. Ingaggerà indossatrici da tutta Italia che faranno vedere i loro seni. Mentre si organizza la sfilata, don Armando Borrelli va al Comune. E' una iniziativa contro la morale e la decenza, grida. L' assessore replica con tono deciso: Ammirare la bellezza di un corpo aiuta anche ad elevare lo spirito. Il parroco incalza: Se le ragazze si scopriranno i seni io farò suonare le campane a morto. Domenica sera, nella cittadina cilentana, si vivono ore di grande aspettativa. Il parroco è sul sagrato della chiesa di Santa Maria delle Grazie che prega con alcune anziane donne. Poco più giù, nella piazza, tutto è pronto per la sfilata profanatrice. Ci sono più di cinquemila villeggianti che attendono. All' ultimo momento però le fotomodelle dicono di averci ripensato. Non è il caso di far vedere i nostri seni. Così sfilano indossando le pellicce, mostrando soltanto un po' di gambe. L' assessore è accolto da una bordata di fischi. Il parroco tiene ferme le campane. Solo la show-girl Maria Pia Parisi accetta di mostrarsi in topless. Troppo poco per chi aspettava la grande serata della trasgressione. Ma l' assessore Vincenzo Pepe non si arrende. L' idea è buona. Bisogna preparare meglio le cose. E annuncia per domenica prossima quello che non è accaduto domenica scorsa. Anche il parroco ha un programma per domenica. Appena farà sera celebrerà nella chiesa-madre di Agropoli una messa solenne di ringraziamento. Abbiamo respinto Sodoma e Gomorra, dice soddisfatto don Armando Borrelli. Sono per ora soddisfatti anche i suoi colleghi di Ponza. Sull' isola, negli ultimi giorni, i villeggianti avevano preso a camminare in costume da bagno o con indumenti molto succinti. I parroci si sono riuniti e hanno inviato al sindaco, il democristiano Francesco Ferraiuolo, una nota di protesta. Dopo poche ore l' ordinanza che obbliga tutti a circolare vestiti regolarmente. Alcuni operatori turistici si sono ribellati. E' un' ordinanza medievale e oscurantista, hanno detto. Ma il Comune ha risposto che non vuole avere noie con i parroci dell' isola.
La magistratura lo condanna a pagare una multa di 300 mila lire per aver "disturbato il riposo delle persone abusando di strumenti sonori" e lui, in attesa del ricorso, blocca tutte le campane della chiesa scatenando il risentimento dei fedeli. E' accaduto ad Agropoli, sulla costiera cilentana, dove da piu' di un mese don Armando Borrelli, parroco della chiesa di Santa Maria delle Grazie, fa suonare le campane solo a mezzogiorno per evitare provvedimenti piu' severi da parte della pretura di Agropoli, che gli ha notificato il decreto di condanna. La vicenda e' partita da una denuncia presentata lo scorso anno da una famiglia napoletana, che da un decennio trascorre le proprie vacanze in un' abitazione distante una ventina di metri dalla chiesa, evidentemente infastidita dalle continue "esecuzioni musicali" del parroco, accusato di suonare le campane fin dalle 6.30 del mattino. "Un vero e proprio inferno che va avanti da anni" dicono gli interessati. "Una inutile polemica, visto che nella zona risiedono migliaia di persone e mai a nessuno e' passato per la testa di lamentarsi per qualche rintocco in piu' " ribatte uno dei firmatari della petizione con la quale i cittadini di Agropoli chiedono al parroco di ritornare sulla propria decisione. Una decisione che don Armando ha adottato dopo aver ricevuto il provvedimento firmato dal giudice Gaetano De Luca e in attesa del ricorso che e' stato presentato poche settimane fa. Intanto le campane nella chiesa principale di Agropoli tacciono, con grande rammarico della gente che si e' schierata in blocco contro i firmatari della denuncia. Oltre alla petizione destinata al parroco, infatti, sembra che si stiano raccogliendo anche altre firme per chiedere al sindaco Crispino di "espellere dal territorio comunale" la famiglia, rea di aver causato il silenzio forzato delle campane e invitata, senza tanti complimenti, a cambiare luogo di villeggiatura.