Attualita'

Agropoli: alcune riflessioni sull'Ospedale


Parla il prof. Cappetta del comitato civico pro-ospedale

Il corteo pro-Ospedale di Agropoli tenutosi ieri, non ha mancato di lasciare dietro di se alcune polemiche. Le critiche si muovono verso i politici, verso i promotori della protesta accusati di non essere riusciti ad organizzare nel migliore dei modi la manifestazione, ma soprattutto le critiche vengono mosse verso gli stessi agropolesi: al corteo si ci aspettava molta più partecipazione. All'indomani della manifestazione, a fare il punto della situazione, è il professore Cristoforo Cappetta, del comitato civico pro-ospedale che fa alcune considerazioni sul corteo."Innanzitutto è stata una manifestazione pacifica! L'obiettivo principale era quello di “catturare” al massimo l'attenzione dei media e, quindi, del mondo politico, sulla realtà dell'Ospedale Civile di Agropoli che ha tutte le carte in regola per essere potenziato e qualificato. Se c'è stato qualche attimo di tensione alla rotonda non deve, poi, scandalizzare più di tanto. Certo, si poteva evitare perchè non era stato previsto dagli organizzatori bloccarla, ma solo girare intorno per attirare l'interesse di tanti automobilisti, con qualche inevitabile minuto di disagio. Manifestazione pacifica ma non propriamente una “passeggiata ecologica”. Se qualcuno ha pensato ingenuamente, magari con il cuore, di “forzare la mano”credendo di risolvere tutto in una serata; se qualcuno ha colto l'occasione per una visibilità altrimenti sconosciuta; se qualche animo più polemico si è lasciato andare ad esternazioni fuori posto, sbagliando momento e persone...ci può anche stare se in gioco c'è la chiusura di un ospedale e, con essa, l'umiliazione di un territorio.Ognuno si assume le proprie responsabilità, ma ripeto, il corteo si è svolto in maniera pacifica, anche per la collaborazione e la comprensione delle Forze dell'Ordine.

L'evento del corteo è stato il culmine di un'opera di sensibilizzazione che dura ininterrottamente da alcuni mesi, e che ha visto lavorare insieme operatori sanitari, amministrazione comunale, comitato, volontari. Non è stato improvvisato. Sono state raccolte migliaia di firme e migliaia di persone sono state aggiornate sulle condizioni dell'ospedale. Si è utilizzato anche un camper per fare propaganda nei paesi del comprensorio. Nei limiti del possibile si è cercato di avvicinare i politici e le istituzioni. Questo lavoro resta e darà frutti.

Perchè ieri sera, allora, non eravamo tanti? Le migliaia di persone che potevamo e dovevamo essere? Probabilmente il problema più serio è ancora quello della partecipazione. C'è ancora molto da fare per cambiare una mentalità troppo apatica e legata al proprio “orticello”, che rifugge sacrifici e impegno anche per un bene comune.Tranne quelli impegnati per la maturità, dove erano gli altri giovani? Cosa c'era di più imporante da fare? C'è ancora molto da lavorare. Tutti insieme: Famiglia, Amministrazione Comunale, Parrocchie, Scuola, Associazioni... E' una sfida educativa! Per un futuro migliore.

Ma oggi non è tempo di polemiche o di giudizi. Per la questione ospedale siamo sui giornali e su qualche televisione. La dignità di tante persone e di un territorio è stata difesa - Cristoforo Cappetta".

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