Proseguono gli appuntamenti con l'arte e la cultura presso il Palazzo Civico delle Arti di Agropoli che da oggi ospitano Imago, rassegna artistica che accomuna tre pittori figurativi, Alessandro Fusco, Rudy Zoppi e Giovanni Coscarelli, che prediligono esprimere la propria arte attraverso forme riconoscibili del mondo che ci circonda. Attratti dal fascino dellinterpretazione dellimmagine, presentano percorsi espositivi nei quali la rappresentazione iconografica è il risultato dellicona e dellidea, del visivo e della visione. Allaccurato disegno, sotteso al lavoro di ogni pittore in mostra, considerato da Giorgio Vasari padre di tutte le arti, si sommano una ricerca e una lettura inconsuete del reale, a volte concrete, quasi tangibili, a tratti presunte, spesso sognate.Il primo appuntamento di "Imago" è con Alessandro Fusco. L'artista salernitano presenta un percorso artistico variegato e complesso che indaga tematiche specifiche narrate attraverso molteplici mezzi espressivi quali la pittura, la scenografia, linstallazione, la fotografia, larredo e il costume in una visione globale della comunicazione artistica, interpretabile come slancio incondizionato, abbraccio assoluto dellartista alla creatività, con unanalisi attenta anche ad una fruizione totale da parte dellosservatore. Artista di grande talento e capacità, fa trasparire lamore per soluzioni klimtiane, ampiamente citate e rielaborate, giocando con le preziosità di onde oro e argento avvolte nelleleganza del nero o con sprazzi di luce smeraldo e porpora condensati in cascate di colore fluido. Luso frequente dellargento e delloro si lega ad una lettura simbolica del colore e ad allegoriche corrispondenze inerenti i concetti di perfezione e di sacralità, nonché ad uno studio sui cromatismi puri riflettenti la luce. Superfici specchianti che gareggiano tra di loro imprigionando riverberi e balenii, per restituirli in unarmonia di riflessi che svelano, per antitesi, lintensità dei bruni, la vitalità di cobalti e scarlatti, la bellezza e la forza espressiva della densità materica. Spesso, frasi danzanti tra i colori, rivelano linteresse per la poesia, per lequilibrio e la correlazione tra parole, cromie e impaginazione spaziale.La spirale, simbolo di un sistema dinamico, è tratto distintivo delle opere dellartista, decorazione erudita riferita ad ancestrali significati: movimenti di astri, morte e rinascita, evoluzione ed involuzione, diviene firma metaforica ed allusiva, traslato dellarcano che ci appartiene. Nello studio dedicato, poi, al disegno e alla realizzazione dei gioielli, Alessandro Fusco, rivela una ricerca ancor più raffinata e curata, approfondendo e innovando forma, colore e soggetti. Dagli ovali che racchiudevano i cammei dipinti della precedente produzione artistica, si passa ora alle tele tonde, più vicine al concetto di perfezione da sempre ambìto dallartista nel suo complesso operare. La proposta di questa nuova forma omaggia la classicità, memore della moneta effigiata dellantichità e della medaglia celebrativa rinascimentale, esempi di autorità ed eleganza e del fascino di una bellezza essenziale e severa. I colori delle pietre sono interamente giocati sulle variazioni cromatiche delloro, mentre i grani di madreperla delle lunghe collane gareggiano, tra digradazioni champagne, delicate sfumature miele, preziose tonalità dambra, calde nuance sabbia, accostate, variate ed impreziosite dalla delicatezza del rosa antico e dalla brillantezza diamantina degli swarovskiy. I soggetti ritratti sono angeli tradotti secondo liconografia tradizionale occidentale, un richiamo che conclude la tematica divina già affrontata per forma e colore, ma che, vuole ulteriormente omaggiare la tradizione italiana letteraria stilnovistica e dantesca della donna, ove, nella corona di pietre rare, ella è la pietra più preziosa, serafica ed irraggiungibile.