E stata fissata per il 17 aprile ludienza preliminare relativa allinchiesta che vede coinvolto il sindaco Franco Alfieri ed altri 10 indagati, tra consiglieri ed ex amministratori. Tutti destinatari di un avviso di conclusione delle indagini notificato lo scorso mese di agosto. Abuso di ufficio, è il reato contestato agli amministratori agropolesi per aver votato favorevolmente la delibera di consiglio comunale del 30 novembre 2008, con la quale è stata approvata la sdemanializzazione e alienazione di un appezzamento di terreno, individuato come reliquato stradale, in via Kennedy procurando intenzionalmente un ingiusto vantaggio patrimoniale a favore di Luigi Di Nardo. Compariranno davanti al gip Bove del tribunale di Vallo della Lucania il sindaco Franco Alfieri; Massimo La Porta ( attuale assessore al porto); i consiglieri Giovanni Orrico, Michele Pizza, Ferdinando Farro, Agostino Abate, Emilio Prota (rieletti consiglieri); Luca Errico (attuale presidente del consiglio comunale), Pietro Paolo Marciano (tecnico progettista) e Salvatore Coppola. Indagato anche limprenditore Luigi Di Nardo. Linchiesta ha avuto inizio nel 2008, durante il primo mandato di Alfieri, e fa seguito alla denuncia presentata dallimprenditore Carlo Scalzone contro la privatizzazione dellarea pubblica dove insistono i manufatti a servizio del lido Oasi, di proprietà di Luigi Di Nardo. Opere che avrebbero dovute essere abbattute perché realizzate su suolo pubblico. Lo stesso Comune nel 2006 procedette con unordinanza di abbattimento, a seguito di verifiche tecniche che consentirono di accertare che il titolare del lido Oasi aveva realizzato parte della struttura ( servizi igienici, bar e ristorante), su suolo pubblico. I manufatti abusivi avrebbero dovuto essere demoliti. Nel frattempo limprenditore presentò una domanda per ottenere la concessione per la realizzazione di un albergo. Allepoca infatti, limprenditore si era obbligato ad abbattere i manufatti abusivi per la costruzione del complesso alberghiero trasformato ed utilizzato allo stato attuale come scuola. Ma le opere abusive non sono state mai abbattute. A due anni di distanza dallordinanza di abbattimento, nel 2008 il Comune concesse la sdemanializzazione del suolo pubblico, di circa 64 metri quadrati, dove insistono le strutture oggetto dellinchiesta, fissando il prezzo di vendita a 100 euro al metro quadrato. Contro la delibera Scalzone ha presentato anche un ricorso al Tar che dichiarò il deliberato illegittimo. Gli indagati hanno presentato delle memorie difensive illustrando le motivazioni, che portarono allapprovazione della delibera di sdemanializzazione e lalienazione dellappezzamento del terreno in via Kennedy.