Con la tripletta alla Cavese Arcangelo Ragosta ha raggiunto otto reti in campionato, ruolino di tutto rispetto considerate le presenze dell’attaccante napoletano. Le prime pagine conquistate da Ragosta sono tutte meritate come meritata è la grande soddisfazione avuta per aver deciso uno dei match più importanti della stagione.
Uno come Ragosta fa comodo sempre e va tenuto sempre, non solo per le doti tecniche ma soprattutto per la professionalità con cui il calciatore si rapporta al calcio. In un calcio fatto spesso di esaltati e finti professionisti Agropoli nelle ultime due stagioni ha conosciuto un ragazzo che, posto fisso o no, si è sempre allenato al cento per cento per dare il massimo. Ogni qual volta è stato chiamato in causa ha sempre fatto il suo dovere, lunedì a dire il vero ha addirittura esagerato. Dare degli elogi ad un unico calciatore spesso non è giusto, i meriti vanno dati sempre all’intera squadra che si vinca o che si perda ma questa volta permettetemi un’eccezione per elogiare un calciatore che Agropoli ha avuto la fortuna di conoscere. Se l’Agropoli di oggi ha trovato la sua quadratura è anche grazie a lui che con ottime prestazioni in campo si è preso con forza il posta da titolare nel tridente di Pirozzi. Nell’elogio a Ragosta però non si può che citare Michele Tarallo arrivato a dodici gol con la rete alla Cavese. In due sono ben venti le reti messe a segno, se questi numeri non sono da playoff allora vuol dire che il calcio è strano. Per fortuna l’Agropoli i playoff se li sta guadagnando sul campo a botta di risultati e grandi prestazioni come quella di ieri o di Gioia Tauro e Torrecuso.