Nuove costruzioni sulla collina Selva? Il Circolo Legambiente di Agropoli dice "no" e in una lettera aperta inviata al comune e la Soprintendenza chiede che vengano bloccate le autorizzazioni fino alla definitiva approvazione del Puc. "Legambiente - si legge nella missiva - è venuto a conoscenza dell'approvazione di diversi progetti per nuove costruzioni residenziali da realizzarsi sulla collina della Selva, versante nord cioè quello rivolto al Castello e all’abitato urbano. A fronte della graduale cementificazione della Selva avvenuta negli ultimi decenni, come documentato dagli stessi redattori del PUC di Agropoli, e “della scarsa dotazione di aree a verde del contesto urbano” è necessario porre fine alla realizzazione di nuove costruzioni che vanno ad erodere ulteriormente la fascia di macchia mediterranea che storicamente copriva la collina Selva costituendo una meravigliosa quinta naturale del vecchio borgo ottocentesco". Di qui la proposta al sindaco Alfieri a "porre in essere, quanto prima, qualsiasi atto amministrativo che blocchi l’inesorabile erosione della fascia verde della Selva e di accelerare i tempi di approvazione dello stesso PUC, per addivenire alla tutela della Selva, come indicato nel programma elettorale di questa amministrazione. Gli stessi autori del PUC - prosegue la missiva - indicano tra gli obiettivi prioritari “il potenziamento e il ripristino di alcune aree naturali, di particolare interesse storico e paesaggistico atte anche al potenziamento del verde urbano, quali il Crinale della Selva”. La collina della Selva è stata già fortemente danneggiata da condoni edilizi che hanno consentito la realizzazione di fabbricati la cui dimensione e visibilità hanno intaccato definitivamente la continuità e l’integrità della macchia mediterranea per cui essa oggi appare in buona parte urbanizzata. E’ necessario quindi che si fermi il processo di espansione edilizia sulle pendici della Selva, che è la prima causa della “perdita delle connessioni ecologiche” indicate nel PUC, e si operi per la conservazione della parte ancora integra della stessa e per il ripristino della continuità ambientale con il resto del territorio naturale. Chiediamo, quindi, al Sindaco e ai funzionari della Soprintendenza di fermare la risalita edilizia della collina della Selva contrastando quelli che nel preliminare di PUC vengono definiti “fenomeno di degrado in atto” che “minacciano di annullare o indebolire la funzionalità ecologica, la conservazione di livelli adeguati di qualità ambientale, l’integrità ambientale e paesistica e in definitiva la capacità di attrazione turistica e di fruizione e vivibilità sociale” dell’unica area verde ancora integra nel contesto urbano".