Cronaca

Agropoli, Fareambiente "l'area del Vallone è in pericolo"

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Continua la sensibilizzazione attuata da Fareambiente nei confronti della situazione del Vallone. Dopo il primo comunicato del movimento ecologista nulla è stato fatto per ovviare alla spiacevole situazione venutasi a creare nella zona di Tresino – Trentova. Nelle ultime parole si viene a conoscenze di come era già stata sollevata la questione sia dal movimento che da un gruppo di cittadini autonomi. Tutto ciò non può far altro che testimoniare la sola ed unica intenzione di tutelare l’area e non di sfruttare tale contesto per attacchi personali. Ora però dopo che le prime richieste di intervento, lontano dai riflettori e dal pubblico dominio della carta stampata, sono state abbandonate a se stesse il movimento ecologista europeo tramite una serie di comunicati atti, come si legge dagli stessi, a “sollecitare tutti gli organi competenti ad intervenire al fine di chiarire posizioni ed abusi da troppo tempo denunciati, in modo che l’Italia, il Cilento non somiglino a quello che detestiamo ma magari sempre di più a ciò che sogniamo e desideriamo”, continua la sua campagna per far si che al più presto venga innanzitutto ripristinato l’accesso ad una delle spiagge più belle del Cilento ed in secondo luogo chiarita la situazione riguardante le restrizioni territoriali apparse negli ultimi periodi nell’area di Tresino – Trentova. 

Di seguito l'intero comunicato stampa del movimento ecologista europeo: 

L’area del Vallone continua ad essere in pericolo.        
Il Movimento ecologista europeo Fareambiente ed un comitato spontaneo composto da giovani cittadini di Agropoli e Castellabate già da qualche anno denunciano gli illeciti che guastano l’area di “Trentova-Tresino” nel Cilento. Una zona ad alto valore storico-naturalistico dichiarata dall’ Unione Europea Sito di Interesse Comunitario, inclusa tra le aree a protezione integrale del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.             
Alcuni giornali locali ”Il Cittadino” ed “Unico” nel corso del 2011-2012 pubblicarono degli articoli a firma dal Coordinatore Fareambiente, avv. Giuseppe Colopi, riguardo gli abusi nell’area di Trentova - Tresino.           
In questi ultimi anni diverse segnalazioni sono state inoltrate alla Guardia Costiera, all’Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, alla Guardia Forestale dello Stato, al Comune di Agropoli.       
Ad esse si sono aggiunte numerose denunce più recenti, tutte inviate nel giugno 2013, le quali descrivono diversi abusi:                
1) impossibilità di accesso al promontorio e alla caletta del Vallone causata dall’istallazione di cancelli e di invasive recinzioni in filo spinato su sentieri esistenti da sempre, inibizioni tali da costringere diversi turisti scoraggiati a tornare indietro senza poter visitare l’area;     
2) scarico abusivo lungo i sentieri di numerosi materiali di risulta;      
3) distruzione di tutte le indicazioni segnaletiche dei viottoli percorribili e dei cartelloni descrittivi la flora e la fauna autoctone;        
4) deviazione abusiva di corsi d’acqua e taglio indiscriminato di alberi secolari, poi destinati alla rivendita.
L’Ente Parco nazionale del Cilento rispondeva che la segnalazione era “stata inoltrata al CTA del Corpo Forestale dello Stato di Vallo della Lucania, in data 11/06/2013 con nota Prot. N. 9319, perchè esperisca gli accertamenti del caso”.    
Lo stesso Corpo Forestale dello Stato in data 14 giugno 2013 si limitava a comunicare di aver preso in carico la segnalazione.  
Opportunamente allertato, anche il primo cittadino di Agropoli, avv. Francesco Alfieri, il 20 giugno 2013 rispondeva: “vi ringrazio per la segnalazione, assicurandovi che già sono state interessate le autorità competenti sulla situazione relativa alla zona di Trentova”.
Ad oggi le verifiche del caso sono state fatte? Qual è il responso? Non sarebbe il caso di sporcarsi le scarpe ed andare a controllare di persona? O forse l’area del Vallone non merita tanto, pur essendo tra le bellezze storico-naturalistiche più forti del Cilento?           
Il problema è che già da qualche anno queste segnalazioni sono state avanzate e più volte reiterate senza ottenere una risposta esaustiva. Le aree protette troppe volte sono state violentate e defraudate senza che si intervenisse in maniera decisa e tempestiva.    
Il rischio evidente è che, come spesso accade in questi casi, alcuni atti palesemente illegittimi con l’andare del tempo si trasformino da violazioni evidenti, prima in eccezioni sempre più ripetute, ed infine in norme inderogabili. Lo “scippo” di beni collettivi come l’area di Trentova-Tresino rischia di trasformarsi in “diritto”, in proprietà privata inviolabile ad uso e consumo soltanto di pochissimi.           
Una delle ultime lettere del comitato di cittadini di Agropoli-Castellabate, più volte inviata alle Autorità competenti, terminava con le parole: “In questi periodi di scarsa identificazione dei cittadini nelle Autorità, negli enti ed in generale nello Stato, avere un reale feedback da parte degli organi preposti sarebbe un grande passo avanti verso l'Italia che tutti desideriamo".  
Anche Fareambiente ha firmato quelle segnalazioni e condivide queste parole di speranza, sollecita dunque tutti gli organi competenti ad intervenire al fine di chiarire posizioni ed abusi da troppo tempo denunciati, in modo che l’Italia, il Cilento non somiglino a quello che detestiamo ma magari sempre di più a ciò che sogniamo e desideriamo.

                                                                                                                                                                                   Avv.Giuseppe Colopi
 
Coordinatore Fareambiente dei Comuni del Cilento

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