Le polemiche a seguito delle notizie sulla "svendita" del Liceo Classico ad una ditta privata in cambio dell'ampliamento del nuovo scientifico proseguono. Sul web, e in particolare sui social network, si dibatte sulla decisione dell'amministrazione comunale da molti criticata e ritenuta inopportuna. Il sindaco Alfieri, dopo alcuni giorni di silenzio, è uscito allo scoperto ammettendo quanto già sottolineato dal consigliere d'opposizione Carmine Serra e cioè che l'istituto del "Dante Alighieri" verrà dato in permuta ad una ditta privata.
«Laccordo di programma
siglato tra il Comune di Agropoli e la Provincia di Salerno - precisa Alfieri - è orientato alla
realizzazione di una cittadella scolastica, nella stessa area dove attualmente
sono in via di ultimazione i lavori per la nuova sede del Liceo Scientifico, da
destinare a sede di entrambe le sezioni classica e scientifica. Il Liceo
Alfonso Gatto, infatti, che comprende sia la sezione scientifica che quella
classica, pur essendo ununica autonomia scolastica, è ubicato in quattro
plessi. Lobiettivo è creare un polo scolastico di eccellenza sul territorio
provinciale, con strutture moderne, sicure, allavanguardia ed attrezzate con
servizi efficienti, vicino allimpianto sportivo del Guariglia e collegato alla
nuova stazione degli autobus».
Fin qui nulla di male dal momento che la polemica non è certamente riferita alla realizzazione di un unico polo scolastico all'avanguardia ma è incentrata invece sulla cessione del "Dante Alighieri". A tal proposito il primo cittadino di Agropoli spiega che «laccordo prevede la cessione, attraverso un bando pubblico,
dellattuale sede di Via Pio X del Liceo Classico in cambio della realizzazione
del nuovo edificio scolastico». Secondo Alfieri dunque «non si svende nulla e sarà sempre il Comune a
determinarsi sullutilizzo delledificio. E intenzione dellamministrazione comunale valutare la possibilità di utilizzare gli spazi di
Via Pio X per una biblioteca, una ludoteca, luoghi di incontro per la città,
verde pubblico e parcheggi».
Magra consolazione insomma per chi sperava che il liceo classico restasse interamente nelle mani del comune. Si spera comunque che questo "valutare" la possibilità di utilizzare gli spazi dell'istituto di via Pio X avvenga nell'interesse della città e ascoltando le istanze dei tanti cittadini in disaccordo con questa decisione dell'amministrazione comunale. Ma soprattutto c'è da augurarsi che questa dismissione dei beni comunali - mai avvenuta prima nella storia della città - non sia indice di un bilancio in rosso come sottolinea da tempo l'opposizione. Gli eventi iniziano a far sorgere il dubbio.