"L’ospedale di Agropoli deve essere chiuso perché in relazione ad un altro ospedale vicino, e cioè Vallo della Lucania , non produce numeri e qualità e siccome si deve risparmiare è giusto chiudere Agropoli". Spiega così l'atto dell'Asl Salerno di dismissione del nosocomio agropolese il consigliere comunale Agostino Abate, già esponente dell'Udc, secondo il quale la chiusura del presidio ospedaliero è dovuta ad una mera scelta della politica regionale.
"Se si fosse trattato di altre competenze (tipo : urbanistica – edilizia scolastica superiore – uffici giudiziari , etc. etc.) - dice Abate - si sarebbe potuto parlare di programmazione e scelta politica che rientra nella sfera di valutazione discrezionale riservata alla stessa politica , ma trattandosi di diritto alla salute tale eventuale richiamo apparirebbe solo demenziale e penalmente rilevante. Così com’è penalmente rilevante è stato l’atto di procurare un ingiusto vantaggio a favore di un territorio minimale (dal punto di vista numerico stabile) ed a danno di un vasto territorio ricco di utenza stabile .
E’ infatti chiaro , evidente ed elementare che in questa scellerata scelta della politica regionale si sono calpestate le più elementari regole previste dalla legge in materia di rispetto dei livelli minimi di assistenza sanitaria di emergenza da rispettare in una qualsiasi riorganizzazione della rete ospedaliera. La logica sanitaria è , e deve continuare ad essere , quella di fornire , su tutto il territorio nazionale , gli stessi livelli minimi di assistenza in fase di emergenza e certamente la politica regionale non si doveva permettere e non si deve permettere una scelta che sicuramente penalizza un territorio vasto a favore di un territorio minimale .
E’ stato più volte dimostrato che questa scellerata e demenziale scelta politica - denuncia l'ex presidente del consiglio comunale - è stata effettuata in primis dal centro sinistra a guida Bassolino e poi inseguita favorevolmente (quasi a voler continuare per poi evidenziarne l’errore) dal centro destra a guida Caldoro.
In questi anni che vanno dal 2008 (legge regionale 16 del 28/11/2008) fino ad oggi , puntualmente e dopo poche ore che un qualsiasi cittadino si sforzasse di far rilevare gli errori e gli orrori della politica in merito alla deliberata soppressione del Pronto Soccorso Attivo dell’Ospedale di Agropoli , è sempre arrivata pronta ed inopportuna la precisazione di qualche politico locale che ha subito inneggiato alla prossima ed immediata soluzione della problematica grazie all’intervento dell’onorevole TIZIO (centrosinistra) o dell’onorevole CAIO (centrodestra) .
Chi ha vissuto in questa città ricorderà sicuramente queste scene - conclude Abate - e saprà a chi addebitare responsabilità ed inefficienze e potrà meglio adoperarsi per denunciare e contrastare questi misfatti politici che oggi giustificano la nostra ribellione".