Politica

Agropoli, Abate: ecco perché non si poteva approvare proposta sui PPA


Il presidente del consiglio torna sul problema lottizzazioni

Il presidente del consiglio comunale di Agropoli, l'ing. Agostino Abate, ritorna sul rischio lottizzazioni ad Agropoli e spiega il perché il consiglio comunale non ha approvato la proposta di deliberazione cosiddetta "salva verde" presentata dai consiglieri Salvatore Coppola, Gianluigi Giuliano, Angelo Andreiuolo ed Enzo D'Ascoli. I quattro avrebbero infatti voluto l'approvazione di piani triennali d'attuazione (PPA), quale strumento per evitare il rischio lottizzazioni, un rischio - secondo Abate - al quale si sarebbe comunque andati incontro.
"Mi rendo perfettamente conto che far comprendere a tutti gli ascoltatori un intervento politico con fondamento di diritto su di uno specifico argomento in discussione all’ordine del giorno di un qualsiasi consesso pubblico non è facile - afferma Abate.
Purtroppo però in certe occasioni non è altrettanto facile ed agevole usare una terminologia diversa. Per fortuna il mio intervento sull’argomento dei Programmi pluriennali di attuazione è però ben <<incartato>> nei documenti ufficiali del Consiglio Comunale del 28/09/2010 ed è a disposizione di qualsiasi cittadino.

Ho impegnato ben tre pagine per far comprendere che con l’eventuale approvazione dell’argomento così come proposto (ed anche con quello eventualmente emendato in ordine alle quantità di terreni da escludere), il Consiglio comunale non avrebbe concluso alcunché sia in ordine al FATTO che in ordine al DIRITTO. Avrebbe , invece , prestato il verso a molti ricorsi da
parte dei privati cittadini , (proprietari dei terreni lottizzati) ; ricorsi che si sarebbero certamente risolti a loro favore e su cui anche la Corte Europea sui Diritti dell’Uomo si era espressa a loro favore.

Infatti come ho ben chiarito , negli atti della delibera, i Programmi Pluriennali di Attuazione non sono sufficienti a bloccare le lottizzazioni atteso che le stesse sono possibili anche nelle zone
sprovviste di tali Programmi (art. 5 Legge Regionale 19/2001). BASTA LEGGERE GLI ATTI IN DELIBERA.

A mio modo di vedere e per mia conoscenza , così deliberando si perdeva tempo e si prestava il verso (dopo una sola sentenza del TAR di accoglimento della sospensiva) alla consequenziale <<invasione>> delle colline.

Forse a molte conclusione!.

A me invece - continua il presidente del Consiglio - interessava far capire che per il governo attivo e partecipativo del territorio (e ,quindi, delle colline) bisognava affrettarsi a redigere un Piano Strutturale dell’intero territorio comunale in quanto solo questo poteva costituire uno strumento valido in FATTO ed in DIRITTO per salvaguardare le colline da una massificante edificazione privata.


Con la più rapida redazione e condivisione in Consiglio Comunale di un tale Piano Strutturale si sarebbe messa una pietra di DIRITTO capace di contrastare non solo l’invasione dellecolline ma anche la fretta con cui si potrebbe verificare tale invasione, atteso che l’ordinanza di sospensione di ogni altro inutile provvedimento amministrativo è dietro l’angolo , proprio perché sostenibile con mille riferimenti a normative vigenti ed anche con riferimento e ricorso ai principi della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. (anche per questo : BASTA LEGGERE GLI ATTI IN DELIBERA). Devo prendere atto che purtroppo non si può essere professionali ma bisogna solo essere apparenti ed appariscenti ; tanto poi responsabili dell’invasione sarebbero stati altri (normative – sentenze di Tribunali – etc.) ed i vari Ponzio Pilato si sarebbero lavate le mani . LA VERITA’ E’ NEGLI ATTI . BASTA LEGGERLI TUTTI , CON ATTENZIONE e SENZA MISTIFICAZIONI. Sull’argomento, sulla verità dei Fatti e sulla richiamata sostenibilità di Diritto - conclude Abate - sono pronto a confrontarmi pubblicamente su qualsiasi piazza e con TUTTI coloro che lo desiderano. Persone che oggi agitano le acque".

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