Il paziente oncologico al centro di un importante corso promosso dal Radiosurgery Center di Agropoli che terrà impegnati per 2 giorni medici di famiglia, fisici sanitari e oncologi per una full immersion sulle terapie oncologiche e sulle ultime scoperte scientifiche in campo di radiobiologia. Lunedì 9 e martedì 10 settembre presso il Centro di radioterapia di Agropoli, guidato dal dr. Valerio Scotti, si parla di concetti generali di oncologia, della dimensione del “problema cancro”, delle incidenze delle neoplasie, di mortalità del cancro, delle terapie oncologiche, di principi di radiobiologia, di diagnostica per immagini nella diagnosi delle neoplasie e di radioterapia oncologica. “Questo è un corso di approccio alla moderna radioterapia - dichiara il dott. Valerio Scotti, relatore del corso ECM - è il primo di una serie di eventi che si terranno presso il Radiosurgery Center di Agropoli con l’obiettivo di rappresentare ai medici l’importante ruolo della radioterapia nel paziente oncologico”. Il Corso di formazione continua (ECM) che assegna 12 crediti per i frequentatori, tratta anche i vantaggi della radioterapia e delle nuove tecnologie, come la radiochirurgia, nell’integrazione positiva delle procedure terapeutiche che normalmente il medico prescrive. “Un altro importante obiettivo del corso è quello di mettere in contatto le varie figure mediche di assistenza al paziente oncologico con il radioterapista. Il corso parte dall’introduzione dei principi di radiobiologia – continua Scotti, responsabile del Radiosurgery Center - che grazie alle nuove scoperte scientifiche in merito al comportamento cellullare delle radiazioni ionizzanti (radiobiologia) costituiscono i nuovi approcci per la radioterapia moderna”. Il prof. Cataldo Bianco, docente di radioterapia all’Università Magna Grecia di Catanzaro, è il responsabile scientifico del corso, che dichiara “È importante far conoscere soprattutto ai Medici di Famiglia i vantaggi della radioterapia in associazione alle altre terapie tradizionali in una provincia in cui non è ancora molto diffusa la conoscenza di questa tecnica e dove gli acceleratori presenti nella regione sono ben al di sotto della media europea che si attesta a 5,3 strumenti di radioterapia ogni milione di abitanti.”