Il decreto n. 49 del 27/09/2010 , emanato dal commissario ad acta Stefano Caldoro per la prosecuzione del Piano di Rientro (economico) del settore sanitario regionale , è composto da 180 pagine e nessuna di queste pagine contiene un solo conteggio economico capace di dimostrare il risparmio che viene perseguito con il Piano di riassetto della rete ospedaliera regionale che praticamente , in provincia di Salerno , dismette da subito solo lOspedale di Agropoli, - lo sottolinea il presidente del Consiglio Comunale Agostino Abate, nel testo di un volantino che circola in città e nel quale viene fatta un'attenta analisi della situazione del locale nosocomio.
Nel Piano si legge nel volantino - vi sono solo riferimenti alla <<letteratura>> dei modelli ricorrenti delle reti ospedaliere e il richiamo ad un principio di congruità dimensionale che permetterebbe la sopravvivenza solo di quelle strutture ospedaliere che detenevano all'anno 2008 almeno 100 posti letto.
Riferirsi a queste potenzialità rilevate allanno 2008, senza alcuna valutazione della vera interconnessione con il territorio , con la popolazione residente e con la rete viaria esistente, oltre ad essere palesemente irrazionale è solo una deprecabile azione di bassa politica che permette alla partitocrazia regionale di salvaguardare il loro feudo elettorale già in passato oggetto di sconsiderata protezione.
Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro è stato nominato commissario ad acta per il piano di rientro economico e, quindi, risulta evidente che l'atto da adottare deve perseguire il fine principale di un risparmio concreto e rapido della spesa della Sanità regionale.
Ciò non è stato mai fatto sottolinea Abate - viene , invece , portato a compimento un riassetto della rete ospedaliera regionale che devia dalle sue legittime finalità e prende addirittura in esame un fantomatico nuovo complesso ospedaliero da costruire ex novo nella valle del Sele con fondi della legge 67/88(???) .La decretata giustificazione di riassettare la rete ospedaliera non solo per raggiungere gli obiettivi del rientro economico ma anche per determinare una riqualificazione dellofferta (pag. 2 del Piano Caldoro) costituisce una offesa allintelligenza umana; il Piano , infatti , non colloca lofferta riqualificata nel territorio laddove è presente la massa della popolazione stabile e laddove la rete dei trasporti è funzionale ma addirittura la dismette con la storiella dei 100 posti letto allanno 2008.
Per altro verso è da riferire che il commissario ad acta può operare sulla rete ospedaliera ma al solo fine del rientro economico. La riqualificazione dell'offerta resta nella competenza del consiglio regionale che è sovrano in questa riqualificazione.
Per solo tale fine di rientro economico il commissario Caldoro avrebbe dovuto palesemente dimostrare i conteggi economici reali ed effettivi e non limitarsi alla sola enunciazione di una previsione di risparmio (pag. 76 del Piano Caldoro) . Ciò non è avvenuto!!! Ed il consiglio regionale resta a guardare. L Ospedale di Agropoli viene dismesso in massimo sei mesi nel mentre la costruzione del presidio ospedaliero della valle del Sele dovrebbe avvenire in cinque anni (???) ; nel frattempo gli ammalati acuti (per ictus o per infarto) proporzionali a 100.000 residenti stabili vengono presi di forza (politica) e spostati per le necessarie cure ed emergenze nellOspedale di Vallo della Lucania.!!! E' questo un attentato alla nostra salute ed al legittimo sviluppo del nostro territorio!
Non sono uno sprovveduto sostenitore dell'Ospedale di Agropoli conclude il presidente del Consiglio Comunale Agostino Abate ma semplicemente un cittadino che non tollera soprusi politici che alterano le realtà territoriali per covare oltre legge feudi elettorali e non solo. Se come me non tollerate più tali soprusi politici non rassegnatevi! Costruiamo insieme un percorso popolare cittadino e non territoriale per denunciare e contrstare questi misfatti.