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ANTEPRIMA: cambia il decreto 49 ma l'ospedale di Agropoli resta chiuso

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Sul tavolo di Angelo Montemarano, direttore generale dell'Agenzia Regionale della Sanità, che dà supporto tecnico all'attività del Consiglio regionale e della Giunta regionale, c'è una proposta di modifica del decreto 49 che ha disposto la chiusura dell'ospedale di Agropoli. Tra le ipotesi in via d'approvazione c'è la riapertura dell'ospedale di Scafati, ma non del nosocomio di Agropoli. In città c'è rabbia, sdegno e indignazione.

La notizia è giunta inaspettata e rappresenta per molti la fine dell'ultima speranza di veder riaperto il presidio ospedaliero, convertito in Psaut l'1 ottobre del 2013. Sorpreso anche il sindaco agropolese Franco Alfieri che parla di «una vera e propria rappresaglia politica al territorio». 

«Purtroppo - spiega - viene confermato che la chiusura dell'ospedale civile di Agropoli rappresenta un mero fatto politico e non è in alcun modo legata alla riorganizzazione sanitaria sul territorio». «Con questo provvedimento - aggiunge Alfieri - si colpiscono decine di migliaia di persone rimaste prive di un presidio sanitario». Il sindaco agropolese, però, facendo riferimento alle prossime elezioni regionali, si mostra fiducioso sul futuro: «Questi provvedimenti dureranno come la neve al sole - dice - il centro sinistra deve riconquistare la Regione e chiudere definitivamente delle ferite inferte a questo territorio dalla giunta Caldoro».

Emerge meno ottimismo, invece, dal comitato civico costituitosi a difesa dell'ospedale: «Questo atto - spiega il presidente Giovanni Basile - è l'ennesima dimostrazione che manca una volontà di tutte le forze politiche di riaprire l'ospedale di Agropoli. Se è vero che il centrodestra ha mostrato inimicizia verso la nostra comunità, è altrettanto vero che neanche il centro sinistra ha manifestato concretamente il proprio interesse. Avevamo chiesto la modifica del decreto 49, ma nel piano di riforma ad Agropoli non ci sono accenni, e questo la dice lunga». Per questo in occasione delle prossime elezioni regionali lancerà l'ennesima protesta chiedendo ai cittadini del comprensorio di scrivere «ospedale» sulla scheda elettorale. «Ancora oggi - dice Basile - c'è chi viene a fare promesse e ad usare l'ospedale come argomento di campagna elettorale. Mi chiedo con quale coraggio i consiglieri uscenti facciano certe dichiarazioni dopo aver mostrato tanto disinteresse».

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