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A Castellabate cerimonia per ricordare l'affondamento del Velella

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Quattro giorni dopo l’armistizio della seconda guerra mondiale, nello specchio di mare antistante Punta Licosa, calò a picco il sommergibile Velella, provocando la morte dei 51 eroici marinai che erano a bordo. Da venerdì 20 a domenica 22 settembre verrà ricordato il triste evento a Castellabate con una serie di manifestazioni organizzate dalla locale sezione dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia. Il 20 settembre a S.Maria alle ore 18,30 si terrà il concerto della Banda Nazionale della Marina Militare; il giorno seguente a Castellabate capoluogo alle ore 18,00 sarà inaugurata una mostra di cartoline e uno spettacolo teatrale; il giorno 22, infine, a S.Marco alle ore 09,00 vi sarà la sfilata delle Associazioni d’armi e combattentistiche, deposizione corona a mare, santa Messa celebrata dal vescovo di Vallo Mons. C. MinieroEra il 7 settembre del 1943, quando la nostra unità salpò dal porto di Napoli facendo rotta nel Golfo di Salerno, con la missione di contrastare le operazioni di sbarco degli Alleati. Navigando nei pressi dell’isola di Licosa in territorio di Castellabate, fu intercettata da un sommergibile britannico che stazionava in quelle acque, lo “Shakespeare, il quale, con una salva di siluri, ne causò l’affondamento causando purtroppo la morte inesorabile di 52 giovani marinai. Il particolare più angosciante è che l’armistizio firmato pochi giorni prima fra le autorità militari italiane e Alleate avrebbe potuto certamente evitare la tragedia se fosse stato però proclamato con più celerità, ma per ragioni strategiche, politiche e militari, le autorità di ambedue gli schieramenti decisero di mantenerlo segreto, fino all’Otto settembre, giorno in cui Badoglio lo annunciò a tutta la Nazione. Qual giorno però il relitto di quello che fu il sottomarino reduce di tante missioni vittoriose nel Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico giaceva colpito a morte sui fondali a svariate decine di piedi di profondità, custodendo al suo interno le salme del povero equipaggio. In merito alle ipotesi di un eventuale recupero del sommergibile, da anni ormai vi è un acceso dibattito fra coloro che vorrebbero attuarlo, se non altro per dare degna sepoltura ai caduti, e quanti ne sono contrari che soprattutto negli ambienti militari si schierano apertamente contro qualsiasi eventualità di riportarlo in superficie, in quanto le leggi delle marine di tutto il mondo e di tutte le epoche, individuano nel mare la tomba di quanti, soprattutto i militari, hanno affidato la vita e consacrato l’esistenza ai liquidi salati. A prescindere dalle decisioni che in futuro si adotteranno, rimane comunque vivido il ricordo del valoroso equipaggio, tragicamente perito, ma non dimenticato e certamente non rinnegato. Appuntamento dunque a Castellabate per non dimenticare uno dei capitoli più brutti dell’ultimo conflitto mondiale rinnovando il degno riconoscimento nei confronti dei valorosi Eroi del Mare e con essi tutti coloro che cadendo sul campo si batterono per la difesa della Patria, una madre antica che non dimentica e che riserva a essi posto d’onore nei cuori e nella vigilante memoria di tutti gli Italiani.

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