Attualita'

A Capaccio "Pinetiamo", ripulita la pineta


La manifestazione è organizzata dagli albergatori di Paestum

PinetiAmo è la manifestazione ideata dal consorzio albergatori di Paestum, in collaborazione con il Comune di Capaccio, l’associazione “Verso la Vita” e i Giovani universitari “Salerno Ecology”, per focalizzare l’attenzione sul degrado della Pineta, parco di impareggiabile bellezza, ridotto, per incuria, ad una discarica a cielo aperto. Nonostante le leggi che impongono vincoli di ogni sorta, la pineta resta sporca e invivibile, abbandonata ai branchi di cani randagi. La sfida del quarta edizione della giornata di volontariato ambientale, che vede gli imprenditori turistici in prima linea nelle operazioni di pulizia e recupero, è stata davvero ambiziosa; il motto prescelto per infondere entusiasmo ai tanti partecipanti è stato preso in prestito da Dostoevskij : la bellezza salverà il mondo. E la bellezza, questa volta, ha vinto sui cumuli di immondizia, sulla plastica che invade il sottobosco, sull’apatia dei cittadini rassegnati allo scempio quotidiano dell’ambiente. Al termine della giornata di lavoro, la Pineta si è trasformata in un bosco incantato: mille fiaccole illuminavano un immenso tappeto di aghi di pini, la musica dell’Ensamble barocco diffondeva nell’aria armonia tra gli ospiti, incantati dall’improvvisa trasformazione del luogo e infine una tavola da mille e una notte, con addobbi floreali e candele bianche , preparata con maestria dagli albergatori , con sobria eleganza, e calici di vino per brindare alla meraviglia della nostra terra. Per una notte la Bellezza ha ritrovato la sua dimora, tra gli alberi di pino che si stagliano in cielo formando architetture spettacolari, donando ai partecipanti tenui emozioni, come le fiammelle della candele appena mosse dal vento. La Bellezza è nei nostri occhi, è nello sguardo che non si arrende al cinismo, all’apatia, alla volgarità che dilaga. La Bellezza non alberga nei faraonici progetti nel dispendio scellerato dei fondi pubblici, ma è una disposizione dell’animo che sa cogliere lo spirito dei luoghi e da esso si lascia guidare. I Greci, che di Bellezza se ne intendevano, si chiedevano sempre prima di abitare un luogo: quale divinità vi abita? Quale passione suscita questa brezza che viene dal mare? Quali segreti mormora il fiume che attraversa questa piana immensa? Non è l’insensata proposta di un gruppo di ingenui, ma la convinzione che nella vita non vi sia nulla di più concreto della poesia perché nella lingua dei Greci, di cui noi siamo gli indegni eredi, poesia significa fare, creare, come quotidianamente facciamo, noi imprenditori, cercando di resistere ostinatamente e per pura passione alle difficoltà, senza cedere mai al desiderio di chiudere battenti e andare via dove il lavoro viene riconosciuto, lodato e premiato. Per vivere di Bellezza basta modificare lo sguardo, guardare la nostra terra, quello che abbiamo, senza lasciarci condizionare da modelli di sviluppo vecchi perché non prevedono il miglioramento della comunità umana, e investirlo di luce nuova, del nostro lavoro e imparare la collaborazione, la solidarietà, i progetti comuni, il rispetto per la natura che racchiude ogni forma vita e anche il nostro breve passaggio.

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