Il Cilento dei Cilentani

“Il Ragazzo del Borgo”, da Rutino al Mondo

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E' questo il titolo di un lavoro che riflette la vita di uno dei tanti cilentani che ha dovuto lasciare questa terra per garantirsi un futuro migliore.

Si parte dagli anni 40 del 900 ultimo scorso, in una piccola borgata tra le vallate che contornano il Monte della Stella. Siamo a Rutino, rione Stazione, piccolo insediamento nato in seguito alla costruzione della “Stazione Ferroviaria”, uno scalo da subito rivelatosi un importante punto di riferimento per la popolazione locale. Uno slancio “verso il mondo” proprio come si allude al titolo di questo scritto, stroncato inevitabilmente dalla modernità che qui come altrove ha fatto la sua comparsa soffocando le speranze.

L'autore, Gaetano Foccillo, inizia il suo viaggio proprio da Rutino Scalo, luogo natale. La descrizione “del Borgo” e “della Famiglia” pongono le basi per un racconto che si protrae forzatamente “verso il Mondo”.

Un ambiente contadino, in cui la quotidianità ruota intorno ad un focolare, ai lavori nei campi ed alla semplicità del vicino passato.

Il sole dell'estate o la pioggia incessante dell'inverno non bastano a frenare “la voglia di restare”, ma il miraggio di un più solido futuro offusca e confonde, fino a rendere il passo decisivo “obbligatorio”.

E così, non con pochi rimpianti si è costretti ad abbandonare questa terra, dapprima da “Sud a Sud” dove il distacco è breve ma già ha il sapore della sofferenza, dettata da un “allontanamento forzato” e poi da “Sud a Nord” ove si concretizza la brusca rottura.

Tuttavia, la mente ed il cuore rimangono fortemente ancorati alle proprie radici, e i luoghi e i ricordi, anche se non sempre felici, richiamano “al ritorno” verso le proprie radici...

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