L’avvocato Domenico Vecchio responsabile del Dipartimento provinciale per le Politiche della famiglia per Noi Moderati. L’incarico affidato dal coordinatore provinciale di Salerno Luigi Cerruti che sta strutturando il partito e tutti i dipartimenti per garantire ai cittadini il massimo sostegno.
Le parole di Vecchio
«I vertici nazionali del partito “Noi Moderati”, nella persona degli On. Pino Bicchielli e Maurizio Lupi e i referenti locali Luigi Cerruti e Teresa Basile, hanno proposto la mia persona per la nomina a responsabile provinciale del dipartimento per le politiche della famiglia. Sono lieto dell’incarico che il partito vorrà assegnarmi, ben consapevole delle difficoltà che si intuiscono nel doversi occupare di un ambito che deve tornare ad essere considerato quello dal quale si ricavano le fondamenta di una società sana che deve recuperare i valori della solidarietà, della concordia, dell’unità di intenti, della generosità e dell’accoglienza dell’altro. La famiglia già svolge al suo interno tutte queste funzioni, ma lo fa con estrema difficoltà non soltanto per la crisi economica che sta investendo un crescente numero di esse, ma anche per la perdita di validi punti di riferimento etico, necessario per l’educazione ai valori umani e per la formazione intesa sia come istruzione scolastica che come formazione ed avvio al lavoro – ha dichiarato l’avvocato Vecchio – Nel corso della mia trentennale esperienza sul campo come avvocato della famiglia e dei minori, nonché nella veste di mediatore familiare, ho studiato, approfondito ed applicato il Metodo Sistemico Relazionale sia per favorire la rinascita della relazione coniugale, alla luce di un amore rinnovato e guarito dalle ferite, sia per favorire, nonostante le drammatiche vicende separative, un progetto per salvaguardare e risanare le relazioni con i figli in forza di adeguati e particolareggiati piani genitoriali. Come responsabile dell’ufficio diocesano per la pastorale della famiglia per la Diocesi di Vallo della Lucania, ricoperto per oltre un decennio sino al 2013,insieme a mia moglie ho fondato nel 2004 la scuola diocesana per la formazione dei laici impegnati nella cura pastorale delle famiglie e dei giovani, oltre che essere stato assistente alla cattedra di morale familiare presso l’Istituto di scienze religiose in Vallo della Lucania dell’Università teologia dell’Italia Meridionale, nonché relatore in numerosi convegni in ambito ecclesiastico su mandato dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale Familiare presso la conferenza episcopale italiana. Occuparsi del dipartimento delle politiche familiari significa innanzitutto capire cosa è davvero necessario per una famiglia, soprattutto quelle che nascono oggi.
Sull’intero territorio nazionale, e con una particolare osservazione delle nostre realtà locali, una politica attiva ed efficace in termini di proposte che devono trasformarsi in risultati deve guardare alla triade di lavoro, casa e natalità».
Per l’avvocato Domenico Vecchio «occorre realizzare i presupposti affinché per ogni giovane famiglia vi sia la possibilità concreta che almeno uno dei due genitori abbia un lavoro e che non sia lontano dal luogo in cui vive la famiglia. Le famiglie giovani, soprattutto, non devono abbandonare i luoghi di residenza per andare a popolare realtà metropolitane lontane che non consentono una vita facile. I nostri giovani devono poter rimanere, se lo desiderano, nei paesi di origine, ma perché ciò sia davvero possibile occorre che le amministrazioni locali inseriscano nei piani triennali ed oltre la spesa per l’edificazione di abitazione di edilizia economica e popolare, dunque con bassi costi, inserite in contesti condominiali ove siano presenti spazi di aggregazione, confronto, accoglienza, gioco ed assistenza reciproca tra le famiglie stesse, per vivere nella concordia necessaria per crescere insieme i figli ed assistere le persone anziane e in generali fragili. I moduli abitativi devono prevedere spazi comuni di aggregazione e aree verdi affinché si sviluppi anche la cultura della terra e della salvaguardia dell’ecosistema.
Ogni famiglia, sia giovane che meno giovane, deve avere accesso nei primi anni a fondi gratuiti per la salute e l’istruzione. Va ripreso e realizzato concretamente il sistema welfare, capace di offrire una serie di servizi fondamentali, come asili nido gratuiti, assistenza sanitaria gratuita per bambini e madri, e supporto economico per le famiglie. Ricordo che il ministro per la famiglia ha promesso di rivedere l’Isee per favorire un maggiore accesso ai fondi di solidarietà per le famiglie. Congedo parentale: ogni coppia di genitori dovrebbe avere diritto a 480 giorni di congedo, di cui 390 a salario pieno, perfettamente divisibile tra i due genitori. Questo significa che entrambi i genitori possono godere di un periodo significativo per stare con i loro figli senza sacrificare il loro reddito. Inoltre, uno dei genitori può cedere fino a 150 giorni del proprio congedo all’ altro genitore, ma almeno 90 giorni devono essere presi da entrambi. Questa politica promuove la parità tra i generi, consentendo ai padri di svolgere un ruolo attivo nella cura dei figli, riducendo le disparità di genere e rafforzando il tessuto sociale. Ogni madre e padre dovrebbe ricevere una somma X al mese per ciascun figlio, una cifra che aumenta con il numero di figli in famiglia. Questa è una politica inclusiva e non dipende dal reddito, perché garantisce che tutte le famiglie ricevano un adeguato sostegno finanziario per allevare i propri figli. Ora le politiche di sostegno alla maternità e alla paternità appaiono frammentarie e spesso soggette a cambiamenti frequenti di governo. Concentriamoci anche sulla creazione di un ambiente in cui le famiglie possano prosperare. Dalle politiche di congedo parentale alla fornitura di servizi di base per l’infanzia e all’ assegno per i figli.
Dunque, creare un ambiente in cui le nascite non siano solo incoraggiate ma anche adeguatamente sostenute: realizzare in ogni comune dei centri in cui i genitori possano ricevere un aiuto nell’ essere affiancati da figure esperte: pedagoghi, psicologi, artigiani, artisti per impegnare i propri figli, a seconda delle loro inclinazioni, in attività che possano aiutare a far crescere la stima e ad allontanarli dalla dipendenza tecnologica». Per il coordinatore provinciale Luigi Cerruti «si tratta di un ulteriore e importante passo avanti. Da Noi Moderati grande attenzione alle famiglie e il dipartimento provinciale ha l’obiettivo di portare sul locale l’impegno dei nostri leader nazionali».