Resiste l’ordinanza di divieto emanata l’estate scorsa dall’Ufficio circondariale marittimo di Palinuro per la spiaggia del Marcellino. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto il ricorso presentato dal Comune di San Giovanni a Piro per la parte di spiaggia di propria competenza. L’istanza dell’amministrazione comunale sarà esaminata nel merito alla prossima udienza.
Divieti e pericoli di crollo
Dunque restano in vigore i divieti stabiliti all’indomani del movimento franoso sia nella parte di Camerota che in quella di San Giovanni a Piro. Così ha disposto il Tar di Salerno con un’ordinanza in risposta all’istanza del Comune, guidato dal sindaco Fernando Palazzo e rappresentato in Tribunale dall’avvocato Lorenzo Lentini.
L’incidente del 2 agosto 2022
Era il 2 agosto 2022 quando un masso si staccò dal costone roccioso che sovrasta la spiaggia a seguito di una frana. La pietra finì su uno chalet dove stava pranzando un turista che rimase ferito. L’incidente avvenne intorno alle 13 quando nel locale c’erano anche altri avventori. Il ferito fu portato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania dopo essere stato trasportato al porto di Scario. Al momento dell’incidente, il 30enne si trovata al tavolo del ristorante-chalet insieme alla figlia che rimase illesa. L’uomo riportò alcune lesioni al torace, ma nulla di particolarmente grave per la sua salute. L’incidente destò molta paura tra i bagnanti e gli avventori soprattutto per il forte boato provocato dal masso rotolato giù dal costone.
Verifiche e chiusure
Dopo l’incidente furono avviate una serie di verifiche statiche del costone che sovrasta la spiaggia preferita dei turisti. In uno di questi sopralluoghi effettuato dalla guardia costiera di Palinuro emerse che parte del costone, rientrante nei confini di San Giovanni a Piro, non era in sicurezza per il pericolo di crollo di altri massi. Quindi fu interdetta anche quest’altra parte per garantire la pubblica incolumità.
La richiesta di annullamento dell’ordinanza
Ed ora il Comune, sulla scorta di una serie di documenti prodotti, chiede l’annullamento dell’ordinanza e la riapertura della spiaggia. Tuttavia, il Tar di Salerno ha ribadito che la situazione di pericolo persiste e che spetta al Comune del Golfo la convocazione della conferenza di servizi. Nel contenzioso amministrativo è stato chiamato in giudizio anche il Comune di Camerota, che non si è costituito. Citati anche la Capitaneria di Porto e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.