Si surriscaldano gli animi ad Agropoli dopo l’avvio delle nuove verifiche disposte dal Tar sull’esito del voto del giugno scorso. Ad eseguirle gli uffici della Prefettura. Il consigliere comunale del gruppo Liberi e Forti, Raffaele Pesce, all’indomani dell’avvio delle procedure aveva sottolineato il dato emerso nella sezione 21: «i 104 voti conseguiti si sono trasformati in 57, con sottrazione di 47 voti».
Ricorso elettorale ad Agropoli, Pesce alza i toni
«Fino a questo momento, ho usato soltanto termini come gravi incongruenze, errori, discrasie – ha aggiunto – Non ho fatto mai riferimento ad una eventuale volontarietà, ad una preordinazione, ad un disegno. Avrei voluto continuare a mantenere questo tono ma sono emerse risultanze che mi inducono a sostenere ben altro». Il consigliere è pronto a ricorrere alla giustizia penale, la stessa a cui promette di rivolgersi il sindaco Roberto Mutalipassi.
La posizione del sindaco Mutalipassi
«Ho dato mandato di valutare i presupposti di ogni possibile azione legale nei confronti di chi cerca di strumentalizzare i risultati della prima verifica disposta dal TAR, lanciando la notizia che il riconteggio delle schede scrutinate presso la sezione 21 decreti la mia sconfitta o peggio ancora insinuando che le incongruenze riscontrate siano in qualche modo a me imputabili», dice riferendosi al consigliere Pesce.
Nel merito delle verifiche il primo cittadino sottolinea come il dato emerso «non altera il risultato elettorale» ed esclude ogni responsabilità su una eventuale alterazione del voto. Il Tar si pronuncerà a giugno.