A Gioi nasce un’associazione, composta da ragazzi del posto, con l’intento di valorizzare il luogo della Madonna dello Schito, situato sulla strada provinciale che collega ad Omignano Scalo, ma anche per promuovere e organizzare eventi da svolgersi sul territorio.
Il direttivo dell’associazione
In questi giorni, si è concluso, pertanto, l’iter per la costituzione dell’associazione. Sono stati eletti all’unanimità i seguenti soci: Troccoli Giovan Battista, presidente; Astore Donatella, vice – presidente; consiglio direttivo composta da: Astore Guido, Astore Teresa, Romano Sara, Parrillo Enza e infine Pascale Barbara e Nese Enza entrambe revisori. Nei prossimi giorni inizierà il tesseramento dei nuovi soci.
Il luogo della Madonna dello Schito
Lo spazio, totalmente al verde, si colloca oltre un miglio fuori le mura di Gioi, lungo la strada provinciale che collega ad Omignano Scalo, ed ospita l’antica chiesa della Madonna dello Schito (o di Loreto) ad un’unica navata e con un solo altare.
L’esistenza della chiesa è esplicitamente riportata in una relazione di Santa Visita eseguita il 25 aprile 1731 da Don Giuseppe De Lorenzo. Da questo documento si scorge che è detta anche dello “Schito” perché eretta nel luogo così denominato. In realtà il termine “Schito” significa querceto. Sempre dallo stesso documento si esplicita che la sua erezione avvenne per volere del popolo gioiese. La tradizione vuole che la Madonna è stata intravista miracolosamente uscire mentre dei maiali grufolavano in un querceto.
La festa in programma 1 e 2 giugno 2023
A questo spazio è associata la tradizionale festa della Madonna dello Schito, che quest’anno si svolgerà giovedì 1 e venerdì 2 giugno. La festa , viene organizzata perlopiù dai giovani del paese, che con grande impegno, riescono a far partecipare tutta la comunità locale.
Specialità dell’evento è la preparazione del “Pollo allo Schito” e di altre prelibatezze culinarie; un’altra particolarità, inoltre, sono i giochi popolari per grandi e piccini come il tiro alla fune, la corsa con i sacchi e il “palo della cuccagna”.