L’11 maggio 2024 avrebbe compiuto 86 anni Padre Giacomo Selvi, il frate francescano che per molti anni ha trascorso la sua vita nella città di Agropoli, diventando un punto di riferimento per i cittadini e un esempio di dedizione e impegno religioso.
Ma chi era Padre Giacomo Selvi?
Nato l’11 maggio 1938 a S. Ambrogio di Valpolicella (VR), era figlio di Ambrogio, cavatore di marmo, e Amabile Giacomuzzi, casalinga. Fin da piccolo, il giovane Lino (questo il suo vero nome di battesimo) aveva una costituzione gracile e la tendenza ad ammalarsi spesso. Fu proprio in una di queste situazioni che iniziò il suo percorso di fede.
L’inizio del suo percorso di fede
All’età di 7 anni, infatti, venne ricoverato d’urgenza all’ospedale di Bussolengo a causa di un’occlusione intestinale.
Dopo quattro mesi, a causa delle gravissime condizioni del bambino, fu dimesso affinché morisse fra i suoi cari. Inaspettatamente, le condizioni del piccolo Lino migliorarono e la ritrovata salute lo invogliò a frequentare nuovamente la parrocchia presso la quale aveva prestato servizio come chierichetto già dall’età di cinque anni.
Nel 1948 raggiunse il convento dei francescani a Trento e presso la scuola elementare e media mantenuta dai frati a Campolomaso, frequentò la quarta fino a conseguire la licenza media. Quando poi tornava a casa per le vacanze si divideva fra la chiesa e i campi in cui si recava per pascolare un piccolo gregge di capre e pecore del papà Ambrogio.
Dopo gli studi classici, il 16 settembre del 1962 fece la solenne professione religiosa e indossò il saio francescano, assumendo il nome del fratello Giacomo.
Il legame con Agropoli
Terminati gli studi teologici a Trento, divenne sacerdote il 27 giugno 1965. Conseguì la laurea in teologia “magna cum laude” all’Antonianum di Roma e si diplomò inoltre alla Gregoriana in eloquenza e diritto canonico. Nel 1976 Padre Giacomo Selvi si stabilizzò ad Agropoli.
Trovò subito ospitalità in un alloggio messo gentilmente a disposizione dalla famiglia Grippa. Si ritrovò così a capo della “comunità della stazione” come veniva apostrofata la parrocchia del Sacro Cuore; in quanto la chiesa era ed è ancora oggi ubicata in una struttura a ridosso dello scalo ferroviario un tempo di proprietà delle Ferrovie dello Stato, oggi intitolata a S. Valeriano.
Un sacerdote avvolto dall’affetto di tutti
Con il tempo, Padre Giacomo diventò il sacerdote più popolare della zona e dei paesi limitrofi. In chiesa si registrava un numero sempre maggiore di fedeli, e i cittadini guardavano con ammirazione il frate sempre in giro per il paese con la sua inseparabile bicicletta anche nelle pessime condizioni atmosferiche.
La morte
Durante la notte del 27 di settembre del 1987 trasportato d’urgenza presso la Casa di Cura Malzoni, dove all’1:15 morì, all’età di 49 anni. La causa del decesso fu un edema polmonare. Il mattino successivo un popolo in lacrime e ancora incredulo affluì presso la Chiesa del Sacro Cuore (oggi San Valeriano), per dare l’ultimo saluto al parroco. Da tempo l’associazione “Amici di Padre Giacomo” e l’associazione “Oratorio Padre Giacomo Selvi” con il suo presidente Giuseppe Di Lucia continuano a battersi affinché il frate venga Beatificato.
Nel comune di Agropoli a padre Giacomo Selvi state intitolate la via della Chiesa del Sacro Cuore e l’oratorio alle spalle tra la zona della stazione ferroviaria ed il lungomare San Marco.