Il presidente della Comunità Montana Alento Monte Stella, Luigi Guerra, ha respinto la mozione di sfiducia presentata a suo carico e alla sua giunta, appena insediata a fine luglio. In una nota ufficiale, il presidente ha motivato la sua decisione sottolineando come la mozione presenti diverse irregolarità rispetto alla normativa vigente e allo statuto dell’ente.
Le criticità della mozione
Secondo Guerra, la mozione di sfiducia sarebbe affetta da due principali vizi di forma: mancanza di motivazione e incoerenza con lo statuto.
Sotto il primo profilo la normativa vigente prevede che una mozione di sfiducia debba essere debitamente motivata, indicando i motivi che giustificano la revoca del mandato all’amministrazione. Nella mozione presentata dal consigliere Michele Apolito, invece, non sarebbe presente alcuna motivazione, né un accenno ai motivi che hanno spinto i consiglieri a presentare l’iniziativa.
Lo statuto della Comunità Montana, inoltre, prevede che una mozione di sfiducia debba riguardare l’intera giunta. Tuttavia, nella proposta di nuovo organismo esecutivo presentata dai firmatari della mozione, figura il nome di un attuale assessore (Andrea Russo, rappresentante di Perdifumo) che, di fatto, non verrebbe sfiduciato. Questa circostanza è in contrasto con le disposizioni statutarie.
La decisione del presidente
Alla luce di queste presunte irregolarità, il presidente Guerra ha ritenuto la mozione di sfiducia non ricevibile, invitando i consiglieri firmatari a ripresentarla in forma regolare, rispettando le norme legislative e statutarie.
La decisione del presidente apre ora una nuova fase nella vicenda. I consiglieri firmatari della mozione dovranno decidere se ripresentare l’iniziativa correggendo le irregolarità riscontrate, oppure se intraprendere altre azioni.