L’affermazione dei valori universali della libertà e della pace attraverso la quale sarà possibile non solo sconfiggere la morte ma anche propiziare una vita migliore.
La Mostra
È il “Decalogo per la Democrazia spagnola”, la prima opera realizzata da José Ortega in Spagna al rientro dell’esilio. Un’opera in mostra oer due mesi a Palazzo Sant’Agostino e arrivata all’auditorium Cesarino di Sapri ieri dove rimarrà in mostra fino al prossimo 29 marzo.
“La Provincia di Salerno con le sue straordinarie bellezze ritiene la cultura un asset fondamentale – ha affermato il consigliere provinciale Pasquale Sorrentino – La mostra, che rimarrà in esposizione all’Auditorium fino al prossimo fine Marzo, è di grande valore per il territorio ed è principalmente indirizzata ai ragazzi ai quali questa mostra parla attraverso un linguaggio semplicissimo.
Questa mostra parte da Sapri ma parla all’umanità intera. Una inaugurazione che ha visto la presenza e i saluti del sindaco di Sapri Sindaco Antonio Gentile, dei dirigenti scolastici Maria De Biase e Corrado Limongi e del consigliere regionale Andrea Volpe.
I ringraziamenti
“Ringrazio Pasquale Sorrentino, i Comuni, la Provincia e la Regione Campania che hanno messo in campo questa bella iniziativa – ha poi aggiunto il consigliere regionale Andrea Volpe – Una iniziativa attraverso la aule si sostiene la cultura e il turismo. Josè Ortega tra l’altro è attualissimo e trasmette dei messaggi davvero importanti. E mi riferisco all’idea di democrazia e di dialogo che esprime attraverso queste sue opere.
Grazie anche all’avvocato Franco Maldonato che ci ha rappresentato in maniera egregia le opere di Ortega”. Ad illustrare infatti le 10 litografie del Pintor spagnolo è stato il direttore del polo museale di San Giovanni a Piro Franco Maldonato che si è rivolto principalmente ai giovani studenti presenti all’inaugurazione.
“Le opere di José Ortega ci parlano in maniera immediata e diretta – ha poi aggiunto il direttore Franco Maldonato – attenendosi ai valori strumentali, finalisti ma anche universali della democrazie e dell’uomo. Ecco perché ritengo che Ortega non debba essere musealizzato ma le sue opere debbano essere conosciute soprattutto dalle nuove generazioni”.