Ricorre oggi il 79° anniversario della morte di Nicola Monaco, giovane partigiano cilentano fucilato dai nazisti il 31 marzo 1945 a soli vent’anni. Nato a Sacco il 19 aprile 1924, Monaco si distinse per il suo coraggio e la sua dedizione alla causa della Resistenza.
Dalla scuola alla chiamata alle armi
Terzogenito di Giuseppe e Angelina Zoccoli, Nicola frequentò le scuole elementari a Sacco e proseguì gli studi a Piaggine, presso la scuola privata del professor Biagio Bruno. Successivamente si trasferì a Napoli per frequentare l’istituto di ragioneria, che dovette abbandonare l’ultimo anno a causa della chiamata alle armi per la Seconda Guerra Mondiale.
La Resistenza e il sacrificio
Assegnato al 54° Reggimento Fanteria “Novara” e poi al 259° Reggimento Divisione “Murge”, dopo l’8 settembre 1943 Monaco decise di non aderire alla Repubblica Sociale Italiana e di unirsi alle prime bande partigiane che si stavano formando nel Cilento. Catturato dai nazisti nel corso di un’azione volontaria, Monaco venne sottoposto a torture per estorcergli informazioni sui suoi compagni.
“Preferisco morire piuttosto che tradire”
Rifiutandosi di cedere alle torture, Monaco pronunciò le celebri parole “preferisco morire piuttosto che tradire” e venne fucilato dai nazisti il 31 marzo 1945 sull’orlo di una fossa da lui stesso scavata. Per il suo atto di eroismo, al giovane partigiano cilentano è stata conferita la medaglia d’oro al valore militare.