Morì a Roma, il 27 marzo 1940 Andrea Torre, giornalista e politico torchiarese. Il suo nome è stato illustre nelle massime istituzioni nazionali. Nominato ventottenne direttore del giornale di Francesco Crispi “Riforma”, dal 1901 al 1906 fu redattore della sezione politica del “Giornale d’Italia”.
La storia
Passato al Corriere della Sera e al Messaggero fondò nel 1922 (con Giovanni Amendola e Giovanni Ciraolo) “il Mondo” e dal 1926 al 1929 fu direttore de “La Stampa. Di orientamento liberale-radicale Torre venne eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati nel 1909 fu ministro della Pubblica Istruzione nel 1920 subentrando ad Alfredo Baccelli, nel primo governo Nitti. Fu deputato del Cilento per cinque legislature.
Ecco il suo legame con il Cilento
In seguito fu senatore dal 24 gennaio 1929 al 27 marzo del 1940, giorno della sua morte all’età di 84 anni. Nella sua Torchiara, proprio a Palazzo Torre fu inaugurata una lapide commemorativa alla presenza di Massimo Torre, presidente del comitato promotore e discendente del senatore, del sindaco di Torchiara Massimo Farro, della professoressa Anna Maria Isastia, docente di Storia contemporanea presso l’Università di Roma “La Sapienza”, dell’archeologo e cultore di storia del Cilento dott. Antonio Capano e del prof. Salvatore Guzzi della Scuola di specializzazione delle professioni legali presso l’Università Parthenope di Napoli.
Importante fu il suo impegno intellettuale anche per la storia d’Italia dei primi del novecento in quanto a politica estera: Torre infatti fu sostenitore della rinuncia alla Dalmazia durante la questione adriatica.