Montano Antilia: CAI propone museo a cielo aperto per valorizzare i reperti archeologici

L'idea è quella di creare un percorso archeologico a cielo aperto, un museo diffuso che permetta ai visitatori di scoprire le antiche origini del territorio

Di Ernesto Rocco

Il Club Alpino Italiano di Montano Antilia ha lanciato una proposta ambiziosa e affascinante: creare un percorso archeologico a cielo aperto per valorizzare gli importanti reperti ritrovati nel territorio comunale. L’iniziativa, lanciata con l’hashtag #DEDICHIAMO, mira a coinvolgere l’intera comunità e le istituzioni, con l’obiettivo di trasformare il patrimonio archeologico locale in una risorsa turistica e culturale di rilievo.

Un passato millenario

Le origini di Montano Antilia, ricordano dal Cai, affondano le radici nel periodo romano, come testimoniano le tradizioni locali e i numerosi ritrovamenti archeologici. Secondo alcune leggende, l’antico abitato si trovava in una zona più a valle, prima di essere spostato a causa delle incursioni saracene.

A sostegno di questa ipotesi, sono stati rinvenuti numerosi reperti nella zona di Piano Bombace, lungo le rive del fiume Lambro. Tra questi, stele funerarie e un sarcofago in pietra, che attestano la presenza di una necropoli romana. Una scoperta che ha suscitato grande interesse tra gli appassionati di storia e archeologia.

Il progetto del CAI

I giovani soci del CAI di Montano Antilia, affascinati da questo patrimonio storico, hanno deciso di promuovere la creazione di un percorso archeologico che consenta ai visitatori di scoprire i reperti direttamente sul luogo del ritrovamento. L’idea è quella di allestire delle teche protettive lungo un percorso segnalato, creando un vero e proprio museo a cielo aperto. La proposta è stata inviata al sindaco Luciano Trivelli affinché possa sostenerla.

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