Esiste una rubrica sui social dal titolo “I vescovi nominati da #papafrancesco” realizzata dal giornale online Silere non possum (lat. non posso tacere) che si occupa di informazione relativa alla Chiesa Cattolica, Santa Sede e Stato della Città del Vaticano, che pubblica un reel sui social riguardante il Monsignor Vincenzo Calvosa, nuovo vescovo di Vallo della Lucania.
Un reel dal titolo ” Mentre il mondo perde la fede, ecco le priorità dei vescovi creati da Papa Francesco”
Anche in situazioni che sembrano non lasciare spazio ad opinioni contrastanti, non si finisce mai di ricredersi. Ed è questo il caso, considerando il calore che è stato riservato fin da subito al monsignor Calvosa da parte dell’intera comunità cilentana, perplessa rispetto a messaggi del genere.
“Le ridicole avventure di Vincenzo Calvosa”
Si legge infatti: “per la rubrica “i vescovi nominati da #PapaFrancesco” oggi proponiamo le ridicole avventure di Vincenzo Calvosa. Il presule calabrese ha avviato un piano pastorale di successo dal titolo “con tamburelli e danze”. Ci sarebbe da ridere se non fosse che stiamo piangendo”.
Voce ai giovani che invece “sentono” Il vescovo e, grazie a lui, si avvicinano alla chiesa
La segnalazione giunge da una giovane social addicted, una lettrice che si dichiara perplessa per un post che, ad oggi, appare inappropriato perché non corrispondente alla percezione reale che la comunità di Vallo della Lucania ha del neo vescovo Mons. Calvosa: ” Ho 23 anni e per la prima volta mi capita di avere attenzione e dedizione verso coloro che agiscono per la chiesa, figure istituzionali religiose che, ad oggi, per la prima volta, percepisco più vicine al mondo di noi giovani, proprio grazie all’arrivo di Mons. Calvosa, una persona che, da subito, ha ridotto le distanze tra il mondo religioso e il mondo di noi giovani, distante e privo di riferimenti cristiani…”.
Il reel condiviso dalla giovane lettrice ritrae il Monsignor Calvosa mentre partecipa attivamente ad un momento di musica popolare, suonando in prima persona uno strumento a percussione con altri giovani.
“Non comprendo perchè si debba ironizzare su un atteggiamento come questo, privo di interpretazioni sbagliate o sarcastiche. Noi giovani abbiamo bisogno che il mondo religioso arrivi a noi attraverso mezzi di comunicazione moderni ma anche modi e comportamenti maggiormente vicini a noi. Soltanto cosi, la chiesa può affermare di essere accanto a noi giovani”.