Minacce al fratello di Angelo Vassallo per la strada del Mingardo, Scarpitta: «Ecco la verità»

Il sindaco di Camerota esprime solidarietà a Dario Vassallo per le minacce ma poi chiarisce cosa è accaduto realmente

Di Maria Emilia Cobucci

Solidarietà a Dario Vassallo, fratello del compianto Angelo, da parte del sindaco di Camerota, Mario Scarpitta. «Prendi del tritolo e fatti saltare in aria. L’assenza non mancherà a nessuno». E’ questo il commento social apparso su Facebook e indirizzato al presidente della Fondazione dedicata al sindaco Pescatore.

Le parole di Scarpitta

«Al dott. Vassallo, che non ho mai avuto il piacere di incontrare e conoscere, va la mia solidarietà. Ma, insieme a questo messaggio di vicinanza, ci tenevo a fare alcune precisazioni che sono doverose per non spostare l’attenzione dell’argomento su altro», dice Scarpitta.

Il primo cittadino chiarisce la vicenda: «Premetto che come primo cittadino faccio parte di un gruppo Whatsapp che comprende oltre 160 imprenditori del settore del turismo di Camerota. In questo gruppo, all’indomani dei post social del dott. Vassallo dove accostava la parola mafia al Comune di Camerota, i cittadini hanno espresso il proprio disappunto e si è aperta una discussione. Nel mezzo del confronto, ho inviato un messaggio vocale dove esprimevo il mio pensiero e dove invitavo apertamente i cittadini a rispondere al dott. Vassallo facendo capire con forza che la nostra gente e il nostro Comune non può essere accostato alla parola mafia e mafiosi».

Scarpitta aggiunge: «Il messaggio audio – come ampiamente previsto perché già successo in precedenza in altre occasioni – è stato inoltrato da uno degli utenti presenti nel gruppo, al dott. Dario Vassallo che, probabilmente, ha travisato il contenuto o, forse, volutamente, ha voluto riportare solo parte di quel messaggio misto a commenti social che non mi appartengono. Prendi del tritolo e fatti saltare in aria. L’assenza non mancherà a nessuno non è una frase nè pronunciata, nè scritta, nè mai lontanamente nemmeno pensata dal sottoscritto. Affermare che dopo aver ricevuto il messaggio audio il dott. Dario Vassallo avrebbe iniziato a ricevere messaggi e atti intimidatori, è fuorviante e soprattutto le due cose non sono assolutamente collegate, come al contrario fa capire il dott. Vassallo nella nota che è stata inviata ieri alla stampa».

La replica del primo cittadino

Scarpitta, poi, esprime il suo pensiero in merito agli attacchi personali ricevuti. «Io, da sindaco di Camerota, senza mai aver conosciuto Dario Vassallo, e soprattutto senza che lui conosca la mia storia, di uomo e di imprenditore, prima che di primo cittadino, sono stato attaccato più volte senza alcun motivo o, forse, solo reo di aver sostenuto, durante la campagna elettorale delle elezioni regionali della Campania, l’avvocato Franco Alfieri candidato tra le fila del Pd. Stessa sorte è toccata e continua a toccare a diversi sindaci del comprensorio. Non ho mai risposto, non ho mai controbattuto, nè ai post di Dario Vassallo, nè a quelli del segretario Gerardo Spira. Lo faccio adesso perchè la polemica si è trasformata in pesanti accuse infondate. Lo faccio adesso perchè ho agito da sindaco e quindi da primo cittadino del Comune che amministro e, come tutti i sindaci, Dario Vassallo questo me lo può largamente asserire, quando si vedono toccati ingiustamente il territorio al quale hanno dedicato vita e sacrifici, alzano lo scudo e lo difendono con ogni mezzo, in ogni modo».

Nel dettaglio dei lavori Scarpitta sottolinea come «se questa amministrazione da me guidata, ha toccato la falesia patrimonio dell’Unesco e non ha agito su una vecchia frana (come invece dimostrano le immagini aeree scattate prima delle operazioni di brillamento), sarà la magistratura a stabilire eventuali responsabilità, non certo un processo social e mediatico messo in piedi ad hoc senza nemmeno mai aver visitato il luogo teatro degli interventi».

In conclusione: «cosa molto importante, fondamentale per sgomberare il campo da ogni possibile dubbio, chiedo espressamente a Dario Vassallo di rendere note le generalità e di denunciare l’autore del commento riportato nella nota stampa».

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