Il Mercoledì delle Ceneri è la celebrazione che apre il periodo della Quaresima, un tempo di preparazione che conduce alla Pasqua del Signore. Il Giovedì Santo, con la Messa in “Coena Domini”, segna la fine della Quaresima e l’inizio del Triduo Pasquale.
Durante la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri, dopo la Liturgia della Parola e prima della Liturgia Eucaristica, il sacerdote impone sul capo dei fedeli un pizzico di cenere, accompagnando il gesto con le parole “Convertitevi e credete al Vangelo” oppure “Ricordati che sei polvere ed in polvere ritornerai”. Le ceneri provengono dai rami benedetti nella Domenica delle Palme e simboleggiano la fragilità dell’uomo, ma sono anche un segno di pentimento e di rinnovamento del cammino verso il Signore.
Ecco da dove nasce il termine Quaresima
Il termine “Quaresima” deriva dal latino “Quadragesima”, che significa “quaranta giorni”. Questo periodo, che si riferisce ai quaranta giorni che Gesù trascorse nel deserto prima dell’inizio del suo ministero pubblico, crea un legame con i quaranta giorni presenti in molti eventi dell’Antico e del Nuovo Testamento, come i quaranta giorni del diluvio universale, i quaranta giorni di Mosè sul Monte Sinai, i quaranta anni che Israele trascorse prima di entrare nella Terra Promessa, i quaranta giorni di cammino del profeta Elia per giungere al monte Oreb, e i quaranta giorni dopo la Risurrezione durante i quali Gesù istruì i suoi discepoli prima della sua Ascensione al cielo e l’invio dello Spirito Santo.
Le tradizioni in Cilento
In una nota filastrocca cilentana s’invoca l’arrivo subitaneo del Sabato Santo, in cui, prima della riforma liturgica seguita al Concilio Vaticano II, veniva annunciata la gloria della Risurrezione col suono festoso delle campane che indicava anche la fine del digiuno quaresimale e del Venerdì Santo.
Il tempo di Quaresima, in passato, era caratterizzato da una scrupolosa osservanza del digiuno che consisteva nel fare un solo pasto giornaliero completo ma non abbondante e l’astensione dalle carni solitamente in ogni venerdì di Quaresima e anche nel mercoledì. Questo spiega il carattere della filastrocca.
Mediante il digiuno vengono combattute le tentazioni e si esercita il dominio dello spirito sul corpo: vincere le passioni per elevare lo spirito.
Il digiuno è occasione di crescita spirituale in quanto “ci permette di sperimentare ciò che provano quanti mancano dello stretto necessario” (Papa Francesco).
La Quaresima è anche un tempo da dedicare alle opere di carità. Una privazione personale diventa ricchezza per l’altro: le proprie risorse, il proprio tempo, il proprio amore.
Inoltre la Quaresima è un tempo privilegiato per la preghiera, per intensificare il rapporto ed il dialogo con Dio.
Sant’Agostino sosteneva che il digiuno e le opere di carità fossero “le due ali della preghiera” capaci di offrire il giusto slancio per giungere fino a Dio.
Un momento importante per la Chiesa cattolica
Nel periodo della Quaresima, si invitano i fedeli a seguire pratiche come il digiuno, le opere di carità e la preghiera. In passato, il digiuno consisteva nel fare un solo pasto giornaliero completo ma non abbondante, mentre l’astensione dalle carni era solitamente osservata in ogni venerdì di Quaresima e anche nel mercoledì.
La Quaresima, infatti, era il tempo in cui i catecumeni iniziavano il loro cammino di fede per giungere a ricevere il Battesimo a Pasqua. Pertanto, le domeniche di Quaresima sono caratterizzate da una forte valenza catechetica, invitando i fedeli a ripercorrere il cammino dei catecumeni e a recuperare gli impegni che scaturiscono dal sacramento del Battesimo.
In conclusione, il Mercoledì delle Ceneri e la Quaresima sono un momento importante nella liturgia cattolica, un periodo di preparazione e di riflessione che invita i fedeli a concentrarsi sul proprio cammino di fede e a rinnovare il proprio rapporto con il Signore attraverso la preghiera, le opere di carità e il digiuno.