La carenza di medici di medicina generale sta mettendo a dura prova il sistema sanitario della provincia di Salerno. Su 94 posti disponibili, solo 34 sono stati coperti, lasciando ampie zone del territorio, soprattutto nelle aree interne, senza un medico di famiglia. La situazione è ancora più critica per la continuità assistenziale, con meno del 50% dei posti occupati.
Un problema annunciato
Secondo Elio Giusto, segretario provinciale della Federazione dei medici di medicina generale, questa emergenza era prevedibile. Già da anni si segnalava l’imminente pensionamento di un gran numero di medici di base e la necessità di aumentare il numero di borse di studio per la formazione specifica. “Non siamo stati ascoltati”, afferma Giusto, “e ora ne stiamo pagando le conseguenze”.
Un futuro a rischio
L’analisi dei dati dimostra chiaramente l’entità del problema: nei prossimi sei anni, circa 600 medici di medicina generale e pediatri andranno in pensione, mentre si stima che ne entreranno meno di 170. Questo significa un drastico calo dell’assistenza primaria, con un impatto negativo sulla salute dei cittadini.
Per affrontare questa emergenza, il sindacato propone di raddoppiare l’incentivo economico per i medici che accettano di lavorare in zone disagiate; una semplificazione burocratica, un potenziamento del ruolo del medico di famiglia, nonché di aumentare il numero di borse di studio per la formazione in medicina generale.
Nel frattempo, la Regione Campania sta lavorando a una soluzione attraverso il Decreto Calabria. Questo provvedimento consentirà ai medici in formazione di aprire uno studio medico nelle zone carenti, offrendo loro un’opportunità di lavoro e garantendo assistenza ai cittadini.