Da mesi, il Movimento 5 Stelle sta lottando per mantenere aperti i punti nascita di Polla e Sapri, sia a livello regionale che ministeriale.
La chiusura di questi due servizi potrebbe causare due problemi principali: l’abbandono delle aree interne e il rischio per la salute delle gestanti e dei neonati
Il primo rischio sarebbe l’aumento dello spopolamento nelle zone interne della provincia di Salerno. La chiusura di questi servizi potrebbe infatti incoraggiare le famiglie a trasferirsi in altre zone, dove la presenza di strutture sanitarie sarebbe maggiormente garantita. Questo comporterebbe un depauperamento delle risorse e delle comunità locali.
Il secondo rischio sarebbe l’impossibilità di garantire il diritto alla salute alle donne in gravidanza e ai loro neonati. La distanza tra Polla, Sapri e Vallo della Lucania, infatti, non permetterebbe di rispettare i tempi massimi di percorrenza previsti dalla normativa. Questo potrebbe esporre un elevato numero di cittadine a pericoli considerevoli.
La posizione della Regione
La Regione ha inviato una richiesta di apertura in deroga dei punti nascita al di sotto dei 500 parti annuali per gli ospedali della provincia di Salerno, in particolare per quelli di Polla e Sapri. Questa è una concreta possibilità per mantenere aperti questi servizi, tutelare la salute delle gestanti e dei neonati e evitare lo spopolamento delle aree interne.
Virginia Villani, coordinatrice del Movimento 5 Stelle in provincia di Salerno, ha sottolineato l’importanza di una riorganizzazione del servizio sanitario regionale basata su dati oggettivi. In particolare, ha chiesto una valutazione dell’indice di natalità per definire la presenza di questi servizi nelle diverse zone del territorio. Villani ha inoltre sottolineato l’importanza di tutelare il servizio sanitario nazionale, pubblico e disponibile per tutti, e ha chiesto al Governo di fare la sua parte per garantire questi diritti fondamentali.