Lsu precari: confronto Parco – sindacati. «Compensi al di sotto della soglia di povertà»

Il sindacato ha proposto una soluzione concreta: aumentare l'orario lavorativo degli ex LSU a 30 ore settimanali

Di Luisa Monaco

Lo scorso 12 novembre si è tenuto un importante incontro tra la USB Federazione Territoriale di Salerno e il Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Giuseppe Coccorullo. Al centro del confronto, la precaria condizione lavorativa degli ex LSU stabilizzati a soli 12 ore settimanali.

Un problema annoso

La USB, rappresentata da Vincenzo Bottiglieri, ha sollevato con forza la questione delle retribuzioni estremamente basse dei lavoratori ex LSU, ben al di sotto della soglia di povertà. Nonostante il loro contributo fondamentale all’attività del Parco, questi lavoratori versano in una situazione di precarietà che contrasta con il ruolo istituzionale dell’Ente.

La proposta della USB e l’impegno del Parco

Il sindacato ha proposto una soluzione concreta: aumentare l’orario lavorativo degli ex LSU a 30 ore settimanali. Questa misura, oltre a migliorare significativamente le condizioni economiche dei lavoratori, consentirebbe al Parco di valorizzare appieno le loro competenze e di realizzare nuovi progetti di valorizzazione del territorio.

Il Presidente del Parco ha mostrato grande disponibilità ad affrontare la questione, sottolineando l’importanza di garantire condizioni lavorative dignitose a tutti i dipendenti. L’Ente ha già avviato un’interlocuzione con il Ministero competente per trovare una soluzione duratura al problema.

La USB si è detta soddisfatta dell’esito dell’incontro e ha ribadito la propria disponibilità a collaborare con tutte le istituzioni coinvolte per trovare una soluzione definitiva.

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