«Liste d’attesa in aumento e reparti accorpati», critiche dal sindacato sulla sanità campana

Enzo Casola (FISI): accusa «Sanità campana incapace di risposte, la via del Commissariamento è sempre più vicina»

Di Raffaella Giaccio

La ASL di Salerno sta affrontando un serio problema: le liste d’attesa per le prestazioni sanitarie continuano ad aumentare, mentre – accusano i sindacati – si accorpano i reparti ospedalieri per evitare il lavoro straordinario e si riducono o chiudono attività. «A beneficiare di questi compensi è una lunga lista di personale amministrativo con una caratteristica comune: la stessa tessera di partito. Si parla di compensi che superano gli stipendi dei Primari Ospedalieri “per progetti regionali” (oltre 2.000 euro), “per compensi corrisposti da terzi” (quasi 1.000 euro), “per compensi commissioni di concorso” (1.000 euro) e – ironia della sorte – “per la riduzione delle liste di attesa” (circa 1.000 euro) , oltre a lavoro straordinario…»

Le accuse della Fisi

La situazione è stata denunciata dal Segretario Provinciale della FISI, Enzo Casola, che ha dichiarato: «Su questa situazione chiederemo chiarimenti alla Regione ed alle competenti autorità. E’ immorale che mentre si riducono le attività sanitarie, si accorpano servizi e si assiste a lunghissime liste di attesa per le prestazioni sanitarie, qualcuno percepisca compensi faraonici in barba a quanti lavorano onestamente, grazie ad una tessera di partito».

I dubbi sulla sanità campana

Dal sindacato emergono seri dubbi sulla gestione politica della sanità nella Regione Campania.

«La gestione politica della sanità in Regione Campania , ora più che mai, dimostra tutta la sua incapacità di risposte e la via del Commissariamento è sempre più vicina», chiosa Casola.

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