“Ritengo giusto che un presidente di Regione possa ricandidarsi alle elezioni regionali per ambire a ricoprire il terzo mandato ma costringere i sindaci dei piccoli Comuni della Campania a dimettersi dal loro ruolo per ambire alla candidatura alle Elezioni Regionali è un vero e proprio attentato alla Democrazia”. Lo sostiene il sindaco del Comune di Postiglione, Carmine Cennamo, in merito al provvedimento regionale approvato dal Consiglio Regionale della Campania che di fatto vieta ai sindaci dei comuni sotto ai 5mila abitanti di candidarsi alle elezioni regionali.
La normativa
Per candidarsi e quindi partecipare alla competizione elettorale infatti, i sindaci dovranno dimettersi dagli scranni dei Comuni. Provvedimento che ha suscitato la reazione contraria anche dell’associazione Anci Campania che l’ha definito –“uno schiaffo ai sindaci”.
“In questo modo – spiega il sindaco Cennamo- viene vietato ai cittadini dei piccoli comuni delle Aree Interne campane, di essere rappresentati in Regione. Immaginate cosa potrebbe succedere in Campania se tutti i sindaci dei Comuni inferiori ai 5mila abitanti si dimettessero per concorrere alla competizione delle prossime elezioni regionali: tutti i comuni sarebbero governati da un Commissario Prefettizio. Questo provvedimento– chiosa il sindaco Cennamo – è assurdo e questo non è soltanto il mio pensiero di sindaco di un piccolo paese”.
Poi, il chiarimento di Cennamo “Sono favorevole alle dimissioni dei sindaci una volta eletti per evitare il cumulo di cariche ma non si può chiedere ai sindaci di dimettersi prima delle elezioni comportando che nei casi di mancata elezione in Regione, i comuni vengano commissariati e restino senza amministrazione”.
Infine l’appello ad Anci Campania: “l’Anci intervenga subito, ascolti i sindaci e i cittadini delle Aree Interne e intervenga per fermare questo catastrofico provvedimento legislativo adottato dal consiglio regionale. È arrivato il momento di confrontarci e dare voce ai rappresentati delle Aree Interne della nostra terra”, chiosa il sindaco Cennamo, che lancia il monito alla politica regionale: “modificate la legge e se ciò non dovesse avvenire, io e tanti altri sindaci campani siamo pronti a mobilitarci per bloccare questa scellerata idea”.