“L’antica iscrizione del Duomo di Salerno: sulle tracce degli armeni a Salerno e in Italia”

L’appuntamento è per sabato 25 maggio 2024, presso il Portico del Duomo, alle ore 11:30

Di Comunicato Stampa

L’Ufficio Cultura e Arte dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno, in collaborazione con la Fondazione Alfano I, ha organizzato “L’antica iscrizione del Duomo di Salerno: sulle tracce degli armeni a Salerno e in Italia”, iniziativa volta a valorizzare l’incisione in lingua armena che si trova sullo stipite sinistro della porta centrale della Cattedrale di Salerno.

Il programma

L’appuntamento è per sabato 25 maggio 2024, presso il Portico del Duomo, alle ore 11:30. Per l’occasione, sarà presentato l’opuscolo bilingue che racconta e descrive il significato dell’iscrizione lasciata da un pellegrino armeno giunto a Salerno per venerare le Reliquie di San Matteo Apostolo. In programma, inoltre, l’inaugurazione di una colonnina descrittiva che consentirà ai visitatori di interpretare l’incisione.

A seguire, dunque, la conferenza in Cattedrale tenuta dall’Arcieparca di Costantinopoli degli armeni, Monsignor Levon Zekiyan, luminare di storia e spiritualità armena che si soffermerà sulla presenza del popolo armeno a Salerno e in Italia. All’incontro, interverranno l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, Sua Eccellenza Monsignor Andrea Bellandi, il Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, la Teologa, nonché promotrice dell’evento, la professoressa Lorella Parente e il Vicepresidente della Fondazione Alfano I, Don Ugo De Rosa.

Il commento di Monsignor Bellandi

“La Conferenza di Monsignor Boghos Lévon Zékiyan, Arcivescovo cattolico turco e, dal 21 marzo 2015, Arcieparca di Costantinopoli degli armeni, si terrà in occasione della presentazione di un opuscolo, curato dal Direttore dell’Ufficio Cultura e Arte dell’Arcidiocesi professoressa Lorella Parente, in cui si offre la traduzione dell’iscrizione scritta in lingua armena, opera, probabilmente, di un pellegrino devoto a Matteo, il Santo Apostolo, le cui spoglie riposano nella Cattedrale – annuncia S.E. Monsignor Bellandi L’opera di trascrizione e traduzione, ovviamente complessa, si deve alla profonda competenza del Professor Don Matteo Crimella, docente di Sacra Scrittura e studioso di lingue antiche della Facoltà Teologica di Milano”.

“Indubbiamente, tale lavoro contribuisce ad offrire un ulteriore elemento di conoscenza e valorizzazione di quel patrimonio inestimabile di arte, spiritualità e cultura di cui la nostra Cattedrale è affascinante custode e testimonianza da quasi due millenni. – ha aggiunto l’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno E che intendiamo rendere ancora più fruibile non solo ai fedeli salernitani, ma anche ai sempre più numerosi turisti e visitatori che accorrono ogni giorno a visitare il luogo più sacro della nostra città”.

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