La privatizzazione delle spiagge in Italia: un problema persistente. Gazebo ad Agropoli

Un appello per una gestione più equa e sostenibile delle spiagge italiane. CoNaMal scende in piazza anche nel Cilento

Di Ernesto Rocco

«Nonostante i ripetuti richiami dell’Unione Europea, il Governo continua a sostenere i privilegi del comparto balneare, continuando a legittimare un regime di privatizzazione di fatto delle spiagge, dove le concessioni si sono tramandate di padre in figlio, praticamente da sempre». È quanto sostengono dal CoNaMaL che annuncia una manifestazione di sensibilizzazione in 13 località italiane, fra cui Salerno ed Agropoli.

La limitazione della soluzione proposta dalla Bolkestein

Secondo l’associazione la Bolkestein non è la soluzione perfetta, perché non mette in discussione l’approccio prevalente in materia di demanio marittimo: quello secondo cui il mare e le spiagge sarebbero risorse economiche da sfruttare e non da condividere con tutta la comunità. Ancora oggi, accusano, la cementificazione delle coste e delle stesse spiagge mette in serio pericolo l’esistenza degli arenili in una porzione sempre crescente del litorale italiano.

Ripristinare il rapporto tra l’uomo e la natura

Secondo i volontari bisogna far tornare al centro il rapporto tra l’essere umano e la Natura, e in primo luogo con il suo elemento più nobile ed evocativo: il mare. Per questo il prossimo 17 Giugno CoNaMaL sarà per le strade di 13 località balneari italiane: Genova, La Spezia, Rimini, Viareggio (LU), Pisa, Roma, Gaeta (LT), Pozzuoli (NA), Napoli, Salerno, Agropoli, Castellaneta (TA), Agrigento, per chiedere:

  • Destinare la maggior parte delle spiagge alla libera fruizione
  • che in ogni Comune sia destinata alla libera fruizione la maggior parte delle spiagge Concessioni trasparenti e senza scopo di lucro
  • che le concessioni, laddove necessario, siano rilasciate con bandi pubblici trasparenti ed imparziali, preferibilmente a cooperative di lavoratori o enti senza scopo di lucro
  • Consultazione delle associazioni a tutela della natura e dei bagnanti
  • che le associazioni a tutela della natura e dei bagnanti siano consultate nei processi decisionali in materia di demanio marittimo;
  • che sulle spiagge si possano costruire solo strutture necessarie alla balneazione, di facile rimozione e realizzate in materiale ecocompatibile;
  • una particolare attenzione alla tutela dei lavoratori del comparto che devono obbligatoriamente essere assunti con contratti stipulati nel pieno rispetto del CCNL.
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