In una cornice di pubblico d’altra categoria, la Gelbison batte 2 a 1 il Cassino, seconda forza del torneo, mettendo una seria ipoteca sulla possibilità di ritornare tra i professionisti.
Ingresso delle squadre in campo tra le sciarpate e i fumogeni del settore ospiti e la coreografia dei rossoblù che mostra un’immagine di Biancaneve pronta ad addentare una mela avvelenata che alla fine si rivelerà indigesta per i laziali.
La gara
La Gelbison comincia con il piede schiacciato sull’acceleratore mettendo una pressione non indifferente ai bianco-azzurri e sfruttando soprattutto le fasce laterali. Al 7’, sugli sviluppi del secondo corner a favore, i padroni di casa passano in vantaggio grazie a Kosovan che svetta più in alto di tutti e sigla l’1 a 0.
Al 13’ il Ciampino rischia di farsi male da solo concedendo a Dambros la possibilità di calciare a rete ma Stellato si salva. Passa un minuto ed un altro svarione porta ancora Kosovan a presentarsi a tu per tu con l’estremo difensore avversario che ci mette ancora una pezza.
Alla prima vera occasione da gol, però, gli ospiti acciuffano il pari. La rete arriva ancora sugli sviluppi di un corner: di testa è il vicecapocannoniere Abreu a battere l’incolpevole Colella.
Gli ospiti ci credono, conquistano fiducia, e al 20’ è Tribelli a calciare ad incrociare, ma la sfera finisce alta. I padroni di casa rispondono con il solito Kosovan che dal limite chiama il portiere del Cassino a distendersi e a deviare la conclusione.
A questo punto la gara vive un break e per rivedere un nuovo tiro in porta bisogna attendere la mezz’ora quando ancora Kosovan tenta un velleitario tiro dal limite che si spegne al lato senza creare patemi. Nei minuti successivi è Coscia a provare due incursioni che non danno esito. Sul fronte opposto Abreu fa la barba al palo tentando di sfruttare una punizione dal limite. Al 40’, complice un fallo a centrocampo su Kosovan, la gara si innervosisce e si accende una mischia che il signor Guitaldi di Rimini fatica a sedare; alla fine mostrerà tre cartellini.
Cassino in dieci
Nel finale di tempo ancora tensione per una uscita scomposta di Stellato su Dambros al limite dell’area; il direttore di gara mostra senza esitazione il cartellino rosso. Mister Corcione è così costretto a tirare fuori dal campo un centrocampista, Mele, per inserire Lovecchio che si fa trovare subito pronto sugli sviluppi della punizione calciata da Salzano. Il risultato comunque non cambierà e negli spogliatoi si va sul punteggio di 1 a 1 ma con gli ospiti costretti a giocare l’intero secondo tempo in dieci.
La ripresa
Nel secondo tempo il Cassino sembra più arrembante e al 6’ coglie il palo esterno con un diagonale di Abreu. Mister Giampà si mostra preoccupato e prova a cambiare l’assetto di gioco inserendo anche Croce per rinforzare il reparto offensivo. Proprio il neo entrato al 14’ riceve una palla alta in area e di testa, da pochi passi, la indirizza in porta ma Lovecchio devia in corner.
Dopo un avvio sprint i ritmi si abbassano: ci provano Filippini di testa per gli ospiti, Salzano dal limite e Croce che sbaglia un rigore in movimento per la Gelbison. Al 25’ il Cassino perde anche Valente costretto a lasciare il campo in barella per problemi al ginocchio.
Al 35’ il gol che cambia il match, a siglarlo è Liurni che sfrutta un cross siglando la rete che decide la partita e forse il campionato.
Nel finale gli ospiti tentano il forcing ma la compagine di Giampà si difende con ordine e rischia poco. Il risultato, quindi, non cambierà più. Al fischio finale in campo e sugli spalti esplode la festa.
Ora il Cassino è a -5 dalla vetta; a insidiare la Gelbison per il titolo è il Guidonia, distante due punti.