Il 2 Febbraio si celebra la festa della Candelora, la quale si intreccia a leggende pagane e cristiane.
I pagani in questo giorno praticavano riti propiziatori per la fertilità della terra in onore a Giunone, detta Dea Februa e la festività indicava il passaggio dall’inverno alla primavera.
I cristiani hanno assorbito parte di queste credenze, la Candelora ricade 40 giorni dopo il Santo Natale indicando simbolicamente l’inizio del cammino pasquale ed è associata sia alla presentazione di Gesù al Tempio, episodio raccontato nel Vangelo di Luca 2, 22-39, sia alla Purificazione di Maria. Nelle chiese si è soliti benedire i ceri e le candele, le quali rappresentano la rinascita e la luce di Cristo. Inoltre secondo la tradizione le candele benedette placano l’ira del maltempo.
Dopo i freddi giorni della merla la Candelora potrebbe presagire la fine de rigido inverno, un antico proverbio campano recita: :«Quanno arriva ‘a Cannelora d”a vernata simme fora, ma si chiove o ména viento, quaranta juorne ‘e male tiempo. » (Quando arriva la Candelora dall’inverno siamo fuori, ma se piove o c’è il vento ci saranno quaranta giorni di mal tempo).
Nel corso dei tempi sono state tramandate anche rime e filastrocche, come quella di Jolanda Restano:
«Candelora Candeloradi più luce è giunta l’ora;via la neve, il freddo, il gelo:solo sole su nel cielo!
Via l’inverno e il suo rigore,voglio caldo a tutte l’ore!Foglie nuove, frutti, fioridai bellissimi colori!
Venticello sol la seracome accade in Primavera.Non più inverno fin da ora:Candelora Candelora.»
La festa della Candelora non è celebrata solo in Italia, negli Stati Uniti e in Canada è nota come “il giorno della marmotta”, il roditore che annuncia l’arrivo della bella stagione.
Attendiamo con speranza il 2 Febbraio con l’augurio che presto le giornate diventino sempre più calde e soleggiate.
Infine il giorno seguente,3 febbraio, si celebra San Biagio, non a caso il martire che protegge dal mal di gola, uno dei malanni più frequenti in inverno. Per quest’ultima occasione, presso il Santuario della Madonna del Granato di Capaccio Paestum sarà possibile ungere la gola con olio benedetto. Ludovica Monzo