La Campania è una terra che sa unire tradizione ed innovazione per creare un territorio che sappia rispondere alle sfide contemporanee. Ma che sappia anche valorizzare e proteggere il proprio patrimonio, dalle bellezze del Cilento fino all’eccellenza dell’artigianato napoletano.
Per questo, l’Istituto Giovanni Caselli ha lanciato un corso di formazione per i giovani di Scampia, Secondigliano e Miano che imparano l’arte della porcellana di Capodimonte. Questo progetto unisce la tradizione dell’artigianato campano con la comunità locale, dove il 30% dei giovani abbandona la scuola. Lavorando con gli studenti del corso e con le aziende del territorio, il corso dell’istituto mira a dare opportunità a ragazzi di quartieri difficili, aiutandoli a partecipare anche a progetti Erasmus.
“Noi oggi partiamo da questa storia secolare, una storia di eccellenza, con l’obiettivo di traghettarla verso il futuro,” ha detto Valter Luca De Bartolomeis, preside dell’Istituto, “come solo a Napoli sappiamo fare con la porcellana di Capodimonte. Uno stile contemporaneo per una tradizione secolare, che mischia creatività e tecnologia per produrre un artigianato unico nel suo stile.
Non è solo Napoli ad essere orgogliosa della sua tradizione. Anche la provincia di Salerno vuole valorizzare il suo territorio e il suo patrimonio. Un primo passo verso questi obiettivi ambiziosi è il Patto per l’Artigianato della CNA di Salerno, una promessa firmata da imprese ed istituzioni per la valorizzazione dell’artigianato e del Made in Italy che definisce il 2024 come “l’anno della rinascita artigianale.”
Nel borgo del Cilento di Centola, la famiglia Quattrociocchi produce pipe artigianali con la radice di erica, una pianta mediterranea. Dopo trattamenti lunghi, la radice diventa pipa e souvenir per i turisti. A San Giovanni di Stella Cilento, la “Festa del Borgo” della Pro Loco mette al centro proprio la tradizione. L’edizione del 2023 è gia la diciannovesima e, durante le calde serate di agosto, i partecipanti hanno degustato i piatti del Cilento, visitato mostre d’artigianato e goduto di eventi unici come il concerto di Vincenzo Parente e la sua fisarmonica.
Però, per poter avere davvero un futuro, l’artigianato della Campania deve imparare a sfruttare la trasformazione digitale. È l’artigianato 4.0, che usa strumenti tech per essere più efficiente ed accurato. Tra i tanti strumenti utili per questa industria (e per tutte le industrie) c’è il sensore lidar di fornitori leader del settore come RS, una tipologia di sensore intelligente per misurare con precisione, monitorare e per l’automazione intelligente.
Dal Sud al Nord, la tecnologia è fondamentale per preservare il patrimonio e la bellezza del Made in Italy. Secondo i dati dell’Ufficio studi di Confartigianato, tra il 2021 e il 2022, 125mila micro e piccole imprese italiane hanno usato l’intelligenza artificiale (IA) durante i loro processi produttivi. La cultura digitale è un supporto, non un sostituto per l’artigiano e per il sapere tramandato da secoli.
Molti artigiani usano già strumenti come i sensori, l’IA e le stampanti 3D, particolarmente utili per il lavoro degli orafi. Poi ci sono i bracci robotici per assistere i falegnami e gli artigiani calzaturieri che sfruttano le potenzialità di Internet per creare scarpe fatte su misura. Precisa e sofisticata, l’innovazione nell’artigianato può solamente portare vantaggi.
“La tecnologia digitale al servizio dell’intelligenza artigiana, “ ha detto il Presidente di Confartigianato Marco Granelli, “è una miscela per realizzare un modello di sviluppo economico e sociale a misura d’uomo.”
Creatività e tradizione sono al centro in un mondo che, però, è cambiato rispetto ai giorni della prima Real Fabbrica di Capodimonte fondata da re Carlo e dalla regina Maria Amalia di Sassonia nel 1743.