“Ispani Jazz Festival”: attesa per il pianista cubano Omar Sosa e il batterista Ernesttico

Il pianista cubano Omar Sosa e il percussionista e batterista cubano Ernesttico condividono un vocabolario musicale comune che deriva direttamente dalle loro radici afro-cubane, così come da un interesse condiviso ad accrescere le sonorità tradizionali con strumenti elettronici e suoni campionati.

Di Maria Emilia Cobucci

Il pianista cubano Omar Sosa e il percussionista e batterista cubano Ernesttico condividono un vocabolario musicale comune che deriva direttamente dalle loro radici afro-cubane, così come da un interesse condiviso ad accrescere le sonorità tradizionali con strumenti elettronici e suoni campionati. La loro collaborazione è nata nei primi mesi del 2020, con un tour in duo nel Nord Italia, dove Ernesttico risiede. Omar Sosa è uno di quei nomi che non hanno bisogno di molte presentazioni. Il compositore e pianista cubano, classe 1965, nominato sette volte ai Grammy, è uno dei jazzisti più versatili e completi della sua generazione. È stato capace di fondere mirabilmente un’estesa gamma di elementi jazz, di world music e di elettronica con le sue radici afrocubane, riuscendo a creare una sonorità fresca e originale, dal forte sapore latino. L’appuntamento è per Sabato, 21 settembre, ore 21.30

La carriera di Sosa

La carriera di Sosa incarna la mentalità aperta di un artista giramondo (ha vissuto nel nord e nel sud America, a Cuba ed in Spagna) e visionario, che ha lavorato incessantemente per cercare di costruire una visione musicale coerente e personale, davvero cosmopolita. Una ventina di dischi da leader in circa un quarto di secolo di attività professionale parlano da soli. Dentro una così nutrita ed interessante produzione musicale, vi sono ben sei album di piano–solo (l’ultimo,«Senses», è del 2014) ma anche dei magnifici duetti con il trombettista Paolo Fresu, qualche lavoro orchestrale e il Quartetto Afrocubano, interamente composto da suoi connazionali.

Ernesttico

Ernesto Rodriguez, in arte Ernesttico, è nato a Cuba. A soli diciannove anni, si laurea come insegnante e musicista e la direzione del Conservatorio gli offre la posizione di docente in percussioni. Grazie all’esperienza maturata in ambito accademico inizia una prestigiosa carriera che lo porta a collaborare con L’Avana Orquesta Cabaret Tropicana, Emiliano Salvador, Merceditas Valdes, Guillermo Barreto, Frank Emilio, Tata Guines, Gonzalo Rubalcaba, Hilario Duran, Yoruba Andabo, Jane Bunnett, Pello El Afrokan, Sintesis, Paulo FG, Ernan Lopez Nussa. Nel1995 viene invitato dal cantante Pino Daniele per un tour in Italia, paese dove sistabilisce un anno dopo. A seguire collabora con Jovanotti, Raf, Eros Ramazzotti, Gloria Estefan, Pat Metheny, Eric Marienthal, Alex Acuña, Laura Pausini, Daryl Jones, Giorgia, Noa, Renato Zero, Horacio El Negro Hernandez, Zucchero, per citarne alcuni. Lo stile personale di Ernesttico si caratterizza per la ricerca di nuove forme di linguaggio, sia timbriche che ritmiche, e si basa su una combinazione di percussioni, batteria, sintetizzatori e voce. Entrambi gli artisti inoltre prediligono un approccio alla musica che enfatizza l’improvvisazione e la libertà di espressione, divertendosi e deliziando il pubblico con l’interazione spontanea della loro energia e del dialogo musicale.

Il Festival

Incastonato tra le colline del Golfo di Policastro, immerso nel Parco Nazionale del Cilento, sorge Ispani, un piccolo borgo che affonda le proprie radici in una storia millenaria. Se storicamente l’economia del paese è sempre stata a forte vocazione contadina, col passare degli anni, la principale fonte di guadagno del piccolo comune è diventata il turismo. Ed è proprio per migliorare l’offerta turistica del borgo che nel2002 ha preso vita la rassegna “Ispani Jazz Festival”. Quello che era nato come una festa tra amici, supportata da piccoli imprenditori e dall’amministrazione locale, tenuta nel Piazzale di Villa Olga, si è trasformato, in breve tempo, in un appuntamento di punta del calendario cilentano che, anno dopo anno, ha riscosso sempre maggiore successo di pubblico e di critica, attirando l’attenzione di sponsor di rilevanza sempre maggiore, di caratura sia nazionale che internazionale.

L’iniziativa è stata subito accolta con calore dal pubblico che, edizione dopo edizione, si è ampliato sempre di più, comprendendo sia la cittadinanza del borgo che quella dei comuni limitrofi, sia curiosi che veri e propri intenditori dei generi musicali che compongono il cartellone del festival, portando la reputazione di Ispani ben oltre i confini del Golfo, tanto da attirare turisti provenienti da ogni parte d’Italia e non solo, e spingendo gli ideatori del progetto ad organizzare, nel 2007,alcuni eventi paralleli, simpaticamente denominati “Jazz Clandestino”, ed a instaurare proficue collaborazioni con altri festival del territorio. Tra i tanti nomi che il festival ha ospitato nel corso degli anni si possono ricordare: Romano Mussolini, Avion Travel, Fred Bongusto, Jack Tama, Lino Patruno, Gegè Telesforo, Joyce Yuille, Nicola Arigliano, Sandy Muller, Orchestra di Piazza Vittorio, Stefano Masciarelli, Nino Buonocore, Tullio De Piscopo, Renato Sellani, Irio De Paula, Jeff Lorber, Eric Marienthal, Jimmy Haslip, Gary Novak, Tyra Julliette e Rossana Casale.

La formula itinerante adottata dagli organizzatori del festival ha coinvolto, nelle varie edizioni del progetto, diversi comuni del Cilento e non solo, arricchendosi, stagione dopo stagione, di illustri collaborazioni nazionali ed internazionali, riuscendo a coniugare diversi generi musicali e influenze culturali, spaziando tra jazz, pop e musica etnica, e impreziosendo il panorama musicale del territorio.

“Il successo dei progetti realizzati ogni anno è garantito dalla sinergia tra amministrazioni coinvolte ed imprenditori privati che con il loro prezioso supporto hanno permesso ai fautori di questo ambizioso progetto di allietare le serate degli abitanti del Cilento e dei numerosi turisti. ‘Ispani Jazz’ è un grande lavoro di squadra volto a valorizzare il nostro Cilento, quale crocevia di etnie, tradizioni musicali e contaminazioni culturali, affermano gli organizzatori

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