Un viaggio di istruzione in Sicilia, programmato per offrire agli studenti della scuola media del Vallo della Lucania momenti di scoperta e svago, si è concluso con un inatteso focolaio di malessere. Alcuni ragazzi, di ritorno dall’isola, hanno manifestato sintomi riconducibili a un virus gastrointestinale, con conati di vomito, febbre e problemi intestinali.
Per diversi studenti si è reso necessario il trasporto all’ospedale “San Luca”, dove sono stati presi in carico dai medici del pronto soccorso. Altri hanno ricevuto assistenza medica direttamente presso le proprie abitazioni, seguendo le indicazioni del loro medico curante. Per fortuna per nessuno si segnalano gravi conseguenze.
Sintomi a catena dopo il rientro: ipotesi sul cibo “incriminato”
I primi segnali del problema sono comparsi circa tre giorni dopo il rientro nel Vallo della Lucania, con una rapida intensificazione dei sintomi che sembrerebbero tipici di un’infezione gastrointestinale: dolori addominali, febbre, brividi, nausea e frequenti episodi di vomito.
Questo scenario si è ripetuto in diverse case di Vallo della Lucania, trasformando il ritorno dalla gita in una situazione di disagio e preoccupazione. Il viaggio aveva condotto gli studenti alla scoperta delle ricchezze storiche e culturali della Sicilia, tra Palermo e Agrigento, con tappe tra arancini, cannoli e i templi della Magna Grecia. Tuttavia, l’ipotesi principale è che un problema legato all’alimentazione durante il soggiorno possa aver innescato l’intossicazione o comunque qualche problema simile.
Al momento, non è ancora possibile individuare con certezza l’alimento specifico responsabile: non si esclude la consumazione di cibo mal conservato o, più semplicemente di una diffusione del contagio tra gli studenti già durante la permanenza sull’isola.
Il precedente
Nei giorni scorsi un disagio simile era stato registrato per alcuni studenti, alcuni provenienti da Recanati, altri dal napoletano, che erano stati in viaggio di istruzione tra il Vallo di Diano e Paestum. Le indagini successive hanno portato alla chiusura di un hotel, proprio nella città dei templi.