È iniziato ieri mattina, presso il tribunale di Salerno, il processo a carico di Nancy Liliano, la 32enne accusata di omicidio stradale per la morte di due carabinieri pugliesi, Francesco Pastore di 25 anni e Francesco Ferraro di 27 anni, nonché di un pensionato del posto, il 75enne Cosimo Filantropia.
L’udienza
Il processo si è aperto davanti al giudice monocratico Sara Serretiello. L’avvocato di Liliano, Antonio Boffa, ha immediatamente presentato un’eccezione preliminare, chiedendo che il processo venga celebrato davanti a un collegio di giudici, data l’aggravante contestata all’imputata.
La moglie di Filantropia si è costituita parte civile, mentre il giudice deciderà a fine marzo sull’ammissione al processo come parte civile della sorella del pensionato e dell’associazione Vittime della Strada.
L’udienza è durata pochi minuti e si è concentrata esclusivamente sulle questioni preliminari relative alle costituzioni di parte civile e alla competenza del giudice monocratico.
L’incidente
La tragedia risale alla notte del 6 aprile dello scorso anno. Sulla statale 91, che collega Eboli a Campagna, si verificò un violento impatto tra il Range Rover di Liliano e la Fiat Punto con a bordo i tre carabinieri. Successivamente, si verificò un secondo incidente tra l’auto di Liliano e quella di Filantropia.
Uno dei militari morì sul colpo, mentre l’altro spirò poco dopo il trasferimento in ospedale. Il sottufficiale alla guida riportò diverse fratture. Filantropia, invece, morì alcuni giorni dopo il tragico incidente.
Le indagini
Le indagini sono state lunghe e complesse. Sul luogo dell’incidente sono stati chiamati esperti da Cesena per ricostruire la dinamica, anche con l’ausilio di strumenti tridimensionali. A ottobre, Liliano è stata arrestata.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la Range Rover guidata dalla Liliano viaggiava a una velocità compresa tra i 128 e i 133 km/h, considerata eccessiva e incompatibile con le condizioni della strada. L’alta velocità, secondo la Procura, avrebbe impedito alla donna di controllare il veicolo, causando il terribile incidente. Tutte accuse che dovranno essere confermate in giudizio.
Le indagini sono state condotte dal procuratore capo Giuseppe Borrelli e dal suo vice Luigi Alberto Cannavale.