Incidente di caccia in Cilento: «salvato grazie alla tempestività dei soccorsi»

Dopo l'incidente di caccia parla il cacciatore protagonista dell'episodio. «Tempestività dei soccorsi mi ha salvato la vita»

Di Alessandra Pazzanese

Migliorano le condizioni del cacciatore 45enne di Doglie di Roccadaspide coinvolto in un grave incidente durante una battuta di caccia a Mainardi, ad Aquara. L’uomo faceva parte di una squadra autorizzata all’abbattimento degli ungulati nella zona. Durante la battuta, un cinghiale è improvvisamente emerso, spingendo l’uomo a terra e infliggendo gravi ferite, soprattutto a un arto, rischiando di recidere l’arteria femorale.

L’incidente

Nonostante i tentativi di difendersi, il fucile del cacciatore si è bloccato, permettendo al cinghiale di continuare l’aggressione. La situazione critica ha richiesto l’intervento rapido dei compagni, che hanno trasportato l’uomo all’ospedale di Roccadaspide senza attendere i soccorsi esterni.

Sottoposto a circa 80 punti di sutura, il cacciatore ha subito gravi danni ai tendini della gamba. La prognosi è di 40 giorni, e ora è impegnato nella cura delle ferite per evitare l’infezione. L’uomo, pur ancora costretto a letto, esprime gratitudine per la prontezza e l’efficacia dell’intervento medico.

Il racconto

«Ho provato ad abbattere l’animale mentre ero riverso a terra, ma il mio fucile si è bloccato e il cinghiale ha continuato a colpirmi. La vera fortuna è stata la tempestività dell’intervento dei miei compagni di squadra, che mi hanno trasportato all’ospedale di Roccadaspide senza nemmeno attendere i soccorsi che avevano attivato per paura che l’emorragia in corso avesse conseguenze peggiori», ha detto il malcapitato.

Il problema dei cinghiali

Quanto accaduto ha reso evidenti due grandi problematiche: quella dei cinghiali e quella della sanità. Il problema dei cinghiali è serio e va affrontato, dalle istituzioni, in maniera più efficace, qui non si può più coltivare nulla e si teme persino per l’incolumità dei cittadini” ha affermato Girolamo Auricchio, presidente delle Aree Interne del Cilento e vicesindaco di Roccadaspide che non ha mancato di sottolineare l’importanza del nosocomio rocchese: “Urge ricordare che presso l’ospedale di Roccadaspide ogni giorno vengono assistite persone, residenti in un’area interna vastissima, che se dovessero raggiungere altri nosocomi non avrebbero possibilità di salvezza e quanto successo al nostro concittadino lo dimostra per l’ennesima volta. “Ogni giorno decine di agricoltori lamentano le problematiche relative alla forte presenza di cinghiali sul territorio, gli incidenti stradali causati dagli ungulati non si contano più, è diventato pericoloso persino trattenersi dinanzi alle proprie abitazioni perché i cinghiali sembrano essere sempre più aggressivi. Il fenomeno è ingestibile e anche coltivare i cosiddetti orti domestici sta diventando sempre più difficile. Al nostro concittadino vanno i migliori auguri di pronta guarigione, ma sulla questione cinghiali si deve intervenire al più presto perché la salvaguardia della vita umana deve essere sempre garantita” ha aggiunto, invece l’ingegnere Vito Brenca, amministratore di Roccadaspide e rappresentante delle aree rurali di Doglie e Carretiello.

L’incidente ha riacceso le preoccupazioni sulla proliferazione dei cinghiali nella regione. Lamentele da parte di rappresentanti politici, agricoltori e cittadini sottolineano i danni causati dagli ungulati, che distruggono raccolti e minacciano la sicurezza dei residenti.

Il presidente delle Aree Interne del Cilento, Girolamo Auricchio, ha evidenziato la necessità di affrontare con decisione il problema dei cinghiali sottolineando anche l’importanza del presidio sanitario locale, essenziale per la vasta area interna che serve.

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