Il recente incendio che ha distrutto oltre seimila tonnellate di rifiuti stoccati nell’area militare di Persano, è di natura dolosa, con molteplici punti di innesco. Ciò suggerisce un’azione deliberata da parte di ignoti. A dirlo il procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli.
La Situazione dei Rifiuti
Questi rifiuti, provenienti dalla Tunisia, erano stati oggetto di un’inchiesta per traffico illecito avviata nel 2020. La loro importazione era vietata dalla legislazione tunisina e dalle convenzioni internazionali, e il loro stoccaggio in una zona militare ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e sulla vigilanza. Borrelli ha sottolineato che l’area, pur essendo militare, non era adeguatamente sorvegliata, rendendo facile l’accesso non autorizzato.
Ma ci sono anche altre criticità: «Quella del rimpatrio dei rifiuti tunisini – ha evidenziato – è solo una delle vicende che ha riguardato in questi anni procura e porto di Salerno, particolarmente caratterizzato per l’importazione e l’esportazione di merci illecite, inclusi i rifiuti. E ci sono delle ragioni precise: perché è sovradimensionato rispetto alle sue possibilità logistiche e soprattutto per l’assenza di attrezzature di controllo dei containers in uscita e in entrata». Quindi la stoccata: «in più occasioni ho segnalato queste carenze, chiedendo l’installazione di uno scanner di ultima generazione. L’Agenzia delle Dogane dice da tempo che è in corso di installazione, speriamo di vederlo funzionante entro la fine dell’anno. L’assenza di questo macchinario che vede nel containers rende la scoperta delle merci illecite solo un episodio fortuito o legato alla o segnalazione da parte di organi di polizia esteri. Come nel caso dei rifiuti esportati in Tunisia: la procura di Salerno ha avuto la possibilità di prendere cognizione della loro esistenza quando furono scoperti in Tunisia e fu disposto rimpatrio a Salerno, vi sono altre motivazioni che in passato sono state oggetto di attenzione da parte nostra: la propensione a questi transiti avviene anche a causa di una diffusa serie di infedeltà da parte di organi preposti ai controlli:n el 2020 abbiamo ottenuto una misura cautelare a carico di 50 tra spedizionieri e operatori delle Dogane per corruzione e mancata effettuazione dei controlli».
L’Inchiesta e le Responsabilità
Durante un’audizione in commissione parlamentare, Borrelli ha evidenziato inoltre che la procura di Salerno sta esaminando non solo l’incendio di Persano: «La nostra procura – ha ribadito – si è occupata anche di altri due casi di importazione di rifiuti: uno riguarda carichi in arrivo dalla Bulgaria e uno dal Portogallo». Vicende che, sempre nell’ottica della competenza territoriale sono ora sotto la lente di ingrandimento della procura di Napoli.
Le indagini vanno avanti con l’obiettivi di individuare le responsabilità.