Il Tarantismo, un viaggio nel sud Italia attraverso gli occhi di Massimiliano Morabito

Domenica 22 ottobre, Massimiliano Morabito, uno dei maggiori esperti della cultura, dei balli e dei canti tradizionali del sud Italia

Di Chiara Esposito

Domenica 22 ottobre, la comunità di Omignano Scalo avrà il piacere di ospitare, per la prima volta nel Cilento, Massimiliano Morabito, uno dei maggiori esperti della cultura, dei balli e dei canti tradizionali del sud Italia, noto per essere uno dei pochi che, per oltre due decenni, ha continuato a esplorare il fenomeno del tarantismo attraverso le testimonianze dirette degli ultimi protagonisti ancora in vita.

Il programma

L’incontro si terrà presso i locali della c.d. “Casa Bianca” di Omignano, a partire dalle ore 16:30. In sala un videoproiettore e posti a sedere, così tutti i presenti avranno l’opportunità di ascoltare direttamente le voci, i suoni, le immagini, il pensiero degli ultimi protagonisti legati a questo fenomeno.

Il seminario, organizzato con cura da Antonietta Santoro e con il sostegno dell’associazione Rittantico avrà come l’obiettivo quello di analizzare le diverse fasi storiche e sociali della pizzica: dalle prime fonti scritte di fine ‘700 alle dirette testimonianze degli ultimi ballatori tradizionali.

Le voci, i suoni e le immagini degli ultimi protagonisti del tarantismo porteranno a galla una ricchezza di informazioni preziose che stanno contribuendo a preservare questa tradizione unica.

Chi è Massimiliano Morabito

Massimiliano Morabito è una figura poliedrica, un musicista, organettista, antropologo e studioso delle culture popolari del sud Italia, nonché membro del rinomato Canzoniere Grecanico Salentino, un gruppo musicale che ha portato la cultura salentina in giro per il mondo fin dal 2008. Il suo impegno nei campi della musica tradizionale e dell’antropologia lo ha portato a raccogliere un prezioso archivio di materiale audio, video e fotografico.
La sua conferenza è un viaggio avvincente che ci condurrà attraverso il mondo del “Tarantismo”, esplorando l’interesse tra sacro e profano.

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