“Sulla mensa scolastica avevamo ragione noi”. Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, commenta così il via libera dei giudici del Tar alla consumazione dei pasti da casa presso la mensa delle scuole. Una svolta nella battaglia intrapresa dal comitato genitori e che aveva riguardato i plessi “Calcedonia” e “Medaglie d’oro” a Salerno. “Un primo segnale incoraggiante era già arrivato con la sospensiva, da parte del Tribunale amministrativo, del provvedimento con cui veniva negato agli alunni il consumo del pasto preparato a casa – ricorda Tommasetti – Successivamente l’Avvocatura di Stato aveva rinunciato al ricorso contro la stessa sospensiva. Si attendeva insomma solo l’ultima pronuncia del Tar, stavolta nel merito per avere conferma di quello che sosteniamo da sempre. I magistrati, insomma, hanno confermato che la strada del divieto imposto alle famiglie era del tutto errata”.
“Ci avviciniamo all’inizio di un nuovo anno scolastico ed è importante che la decisione del Tar arrivi proprio adesso”
Il consigliere regionale assicura, in ogni caso, che i fari sulla questione resteranno accesi: “Ci avviciniamo all’inizio di un nuovo anno scolastico ed è importante che la decisione del Tar arrivi proprio adesso. Resteremo vigili sull’applicazione della sentenza. La consumazione del pasto domestico nella mensa scolastica è un diritto sacrosanto che non può essere sottratto agli studenti e alle famiglie”.
La vicinanza del Comune di Salerno a sostegno delle famiglie
Tommasetti lancia anche stoccate al Comune: “Lo scorso anno denunciai l’aumento del costo del pasto giornaliero: un attacco al diritto allo studio poiché con un Isee da 15.001,00 euro si costringeva a versare ben 90 euro al mese e con un Isee di oltre 24.001,00 euro il costo del servizio saliva a 119 euro mensili.
Un fardello che andava di pari passo con il caro libri e l’aumento delle spese per il trasporto scolastico. L’amministrazione comunale di Salerno si è dimostrata in questi anni distante dai problemi delle famiglie, soprattutto le meno abbienti”.