Oggi il modem rappresenta un oggetto che quasi ogni persona non solo conosce, ma utilizza quotidianamente per avere la connessione alla rete e navigare sul Web.
Si tratta infatti di un apparecchio informatico collegato alla linea telefonica che, modulando e demodulando il segnale (digitale e analogico), consente la trasmissione di dati attraverso un mezzo di comunicazione e l’accesso in rete.
Va da sé che, per utilizzare Internet, il modem è fondamentale. Per questo motivo, ogni offerta del passato era quasi sempre inclusiva di questo apparecchio. Oggi però non è più così e le persone possono scegliere di sottoscrivere un contratto Internet casa anche senza modem (ad esempio, perché se ne possiede già uno o perché si preferisce acquistarlo da venditori terzi). Farlo è molto semplice: basta collegarsi online e valutare una delle tante soluzioni internet senza modem o anche solo optare per una soluzione con comodato d’uso gratuito o apparato in omaggio, senza obbligo di restituzione.
La storia del modem internet
La storia del modem inizia all’incirca negli anni ‘20, tramite uno strumento che veniva utilizzato dalle telescriventi per trasmettere dati attraverso la rete telefonica. Nel 1940 questo primo modem compì un’impresa eccezionale: fece comunicare tra loro una persona e un computer situati a più di 400 chilometri di distanza, portando alla scoperta della possibilità di connettere in remoto i computer tra di loro e alla sua attuazione per uso militare prima dalla US Air Force e poi dal sistema di difesa aerea SAGE.
Dopo il 1958, anno in cui vede ufficialmente la nascita il termine Modem, nel 1962 viene commercializzato il primo modem dedicato all’utenza civile (il Bell 103 Data Phone). Non era connesso alla linea telefonica tramite doppino, ma aveva una cornetta con altoparlante e microfono che intercettava i segnali e li convertiva in segnali elettrici, inviati per la demodulazione. Si arriva poi al 1968, quando viene data la possibilità a diverse aziende di produrre modem (prima era esclusiva di AT&T, che ne deteneva il monopolio assoluto) e al 1977, quando prende vita il primo modem per personal computer (Hayes 80-103a).
Negli anni ‘80 i modem passano da 1.200 bps a 2400 bps, con una velocità di trasferimento raddoppiata, mentre sono gli anni ‘90 a segnare il vero e proprio boom di questi dispositivi, con velocità di trasmissione sempre più elevata (fino a 56 Kbps), dimensioni ridotte e USB come standard di connessione. Infine, in tempi più recenti, si è arrivati ai modem ADSL e alle connessioni a banda larga.
Modem libero: la Delibera 348/18/CONS
Nel 2018, tramite Delibera 348/18/CONS, è stato regolamentato il “modem libero”, che promuove la libertà di scelta, da parte dei consumatori privati e delle Aziende, di un modem diverso da quello fornito dal provider di connessione ad Internet della propria offerta. Questo intervento, promosso dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), ha lo scopo di rendere Internet più aperto, vantaggioso, flessibile e sicuro, con obbligo da parte dei fornitori (nel caso di offerte con modem incluso) di specificare costi e condizioni d’uso dell’apparecchiatura e di fornire parametri e specifiche tecniche per la configurazione in autonomia.